Le pastiere di Pasqua sequestrate andranno in beneficenza ai poveri
Chi non vuole rinunciare a mangiare la pastiera a Pasqua non ha scelta: l'unica possibilità è prepararsela in casa, le ordinanze regionali hanno chiuso tutti i laboratori di pasticceria. Ma qualcuno ha pensato bene di sfruttare anche questa situazione, capovolgendola, trasformando la limitazione in occasione: fornire un prodotto quasi in esclusiva significa sbaragliare la concorrenza. E così ecco che qualche laboratorio di pasticceria, infrangendo le misure imposte per contrastare il contagio da coronavirus, ha deciso di mettersi lo stesso al lavoro, per dare ai propri clienti un prodotto che oggi qualcuno sarebbe disposto a pagare a peso d'oro.
Come la pasticceria scoperta dalla Guardia di Finanza a Pozzuoli, in provincia di Napoli, che era già pronta per le consegne. Quando le fiamme gialle sono entrate nel laboratorio hanno visto che tra quelle mure si stava lavorando a pieno regime: una trentina di pastiere già pronte, i forni caldi e gli impasti per farne altre. Tutto finito sotto sequestro, l'attività è stata sospesa e i titolari sono stati sanzionati. Ma i dolci, che sono tra i più amati per la Pasqua, non verranno gettati. Finiranno lo stesso in tavola, ma gratis: sono stati devoluti in beneficenza.
Nello stesso servizio di controllo, condotto dalla Compagnia di Giugliano, della Compagnia di Pozzuoli e della Tenenza di Baia, alcuni cittadini sono stati multati mentre prendevano il sole e altri mentre pescavano. A Bacoli, infine, è stato arrestato un ragazzo di 24 anni: addosso aveva 120 grammi di droga, tra hashish e marijuana, e nella sua abitazione c'era un bilancino di precisione.