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Bimbo ucciso di botte a Cardito (Napoli)

Le sorelline di Giuseppe, ucciso a Cardito, non hanno più genitori

Con un provvedimento d’urgenza il Tribunale dei Minorenni di Napoli ha sospeso la potestà genitoriale al padre e alla madre del piccolo Giuseppe, il bimbo di 7 anni ucciso di botte a Cardito dal patrigno, Tony Essobti Badre. Le due bimbe sopravvissute sono state affidate ad un tutore: la più piccola, 4 anni, è già in un istituto; la sorella maggiore, anche lei vittima delle botte del patrigno, è ancora ricoverata in ospedale.
A cura di Valerio Papadia
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NAPOLI – È stato depositato ieri mattina, d'urgenza, un provvedimento con il quale il Tribunale per i Minori di Napoli, presieduto da Patrizia Esposito, ha chiesto e ottenuto la sospensione della potestà genitoriale nei confronti della madre e del padre del piccolo Giuseppe, il bimbo di 7 anni ucciso di botte a Cardito dal compagno di lei, Tony Essobti Badre. Le due bimbe sopravvissute sono state dunque affidate ad un tutore: la più piccola, 4 anni, scampata alla furia del patrigno, è già ospite di un istituto protetto, mentre la sorella maggiore, 8 anni, anche lei massacrata di botte dal 24enne, è ancora ricoverata all'ospedale Santobono di Napoli e la raggiungerà non appena le sue condizioni di salute glielo consentiranno.

La madre di Giuseppe e delle bimbe è attualmente a casa di parenti a Massa Lubrense, nella provincia partenopea, cittadina della quale è originaria. La donna è sotto choc e i famigliari stanno facendo di tutto per proteggerla, scacciando i giornalisti che si assiepano all'esterno dell'abitazione. Il padre naturale dei bimbi, che vive a Pompei, sempre nella provincia partenopea, ha invece rotto il silenzio ieri e ha parlato davanti alle telecamere di Pomeriggio Cinque. "Non capisco tutta questa violenza nei confronti di mio figlio" ha detto l'uomo, Felice Dorice. Al programma di Mediaset l'uomo ha dichiarato che da tempo la madre non gli permetteva di vedere i suoi tre figli.

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