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Letame in mare sul litorale domizio, La Mura (M5S): “Ispezioni per fermare scarichi abusivi”

Dopo il reportage di Fanpage.it sugli scarichi di letame delle aziende agricole che finiscono in mare sul litorale domizio, il Movimento 5 Stelle va all’attacco. La senatrice La Mura annuncia un’ispezione sul territorio nei prossimi giorni, il consigliere regionale Viglione: “Situazione frutto di anni di clientele e speculazioni”.
A cura di Antonio Musella
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Dopo il reportage di Fanpage.it che ha mostrato le tonnellate di letame che finiscono in mare nella zona di Baia Domizia nei pressi della foce del fiume Garigliano, passando attraverso i canali di irrigazione, la politica reagisce per fermare gli scarichi abusivi. Le immagini mostrano come le aziende agricole scarichino abusivamente tonnellate di letame nei canali del consorzio aurunco di bonifica che servirebbero per l'irrigazione dei campi, la melma finisce prima nel fiume Garigliano in prossimità della foce e poi subito dopo a mare senza passare per alcun impianto di depurazione. La senatrice del Movimento 5 Stelle Virginia La Mura, membro della commissione ambiente, ha postato il video di Fanpage.it sul suo profilo Facebook annunciando ispezioni.

"Cellole ha una spiaggia bellissima dove nidificano le tartarughe "Caretta Caretta",  un paesaggio meraviglioso che va salvaguardato – scrive la senatrice – all’interno dei canali di bonifica non scorre acqua, ma solo letame, oli esausti ed altri materiali dannosi". "Entro questo fine settimana incontrerò Guido Di Leone e il Comitato Civico Cellolese per fare un’ispezione e prendere provvedimenti. Bisogna individuare i responsabili perché questo è un problema che danneggia la salute di tutti, l’ambiente e l’agricoltura" conclude La Mura. Proprio il Comitato Civico Cellolese aveva presentato un esposto al Noe dei Carabinieri e alla Procura della Repubblica, ma dopo i primi rilievi da parte dei carabinieri tutto è rimasto fermo e il letame continua a scorrere a tonnellate nei canali di irrigazione. A peggiorare la situazione c'è la crisi finanziaria del Consorzio Aurunco di bonifica, ente su cui dovrebbe vigilare la Regione Campania guidata da Vincenzo De Luca e che ha la competenza sui canali di irrigazione, che dopo una gestione commissariale non proprio efficiente si trova sull'orlo del baratro. Oltre 50 milioni di euro di debiti, lavoratori senza stipendio, conti correnti pignorati, per un consorzio che doveva essere sanato e riportato all'efficienza. La profonda crisi debitoria ha portato a una situazione paradossale, il consorzio non ha i soldi per aprire l'acqua nei canali che servirebbero all'irrigazione dei campi. Proprio la mancanza di acqua ha fatto emergere con palese evidenza la presenza dei numerosi scarichi abusivi di letame delle aziende agricole della zona, principalmente allevamenti di bufale, un illecito che probabilmente va avanti da anni ma che era stato mascherato dall'acqua che scorreva nei canali e spingeva il letame sul fondo impedendone la vista ad occhio nudo.

Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione, che sempre dal suo profilo Facebook ha condiviso il reportage di Fanpage.it commentando così: "I lunghi anni di clientele e di speculazione hanno completamente prosciugato le casse dei consorzi di bonifica, trascinati in uno stato di profondo indebitamento che da tempo ormai ne ha paralizzato le attività e il risultato è quello mostrato nelle terribili immagini di questo servizio – scrive il consigliere grillino – immagini sulle quali richiameremo alla proprie responsabilità tutti coloro che in queste ore se ne vanno in giro a parlare di Masterplan e progetti di bandiere blu". "Progetti che in assenza di una decisa e capillare strategia di bonifica e riordino dei consorzi rischiano di trasformarsi nei soliti slogan buoni solo per le campagne elettorali" conclude Viglione. Il riferimento è ai progetti di sviluppo del litorale domizio annunciati dal governatore De Luca che prevede un investimento di fondi privati per la cifra impressionante di 4 miliardi di euro. Con un primo bando pubblico la Regione Campania ha selezionato i primi 350 imprenditori che vorranno investire nella mega opera di riqualificazione. Intanto però sul litorale domizio i cittadini fanno il bagno nel letame, le attività produttive scaricano illecitamente i rifiuti e il consorzio di bonifica non ha nemmeno i soldi per l'acqua.

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