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Covid 19

Lino, infermiere del Cotugno guarito dal Covid è tornato a casa per il suo compleanno

Lino Romano è il primo infermiere risultato positivo al Covid – 19 all’ospedale Cotugno di Napoli. È stato dimesso dopo aver sconfitto il virus, grazie anche alle cure dei suoi colleghi. A Fanpage.it racconta il difficile percorso per diventare negativo al Coronavirus e poter ricominciare la sua vita.
A cura di Gaia Martignetti
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Lino Romano oggi compie 46 anni. 20 li ha spesi al Cotugno, ospedale infettivologico di Napoli in prima linea contro la lotta al Covid – 19. Un mese fa Lino ha scoperto di essere positivo al Coronavirus e da un giorno all'altro è stato ricoverato nello stesso reparto dove tutti i giorni salvava vite. "L'isolamento è una cosa molto dura da sopportare, soprattutto inizialmente io ho fatto un vero e proprio isolamento nel senso da solo nella stanza, poi con il passare dei gironi per fortuna ho avuto la compagnia di un altro paziente poi dimesso e di un altro ancora dopo".  Lino oggi è a casa, ma quei giorni in ospedale non li dimentica.

Per combattere l'isolamento ha organizzato una raccolta fondi con alcuni amici fuori l'ospedale, per comprare dei televisori. È stato lui stesso a montarli anche nelle stanze degli altri pazienti positivi. Non nasconde di aver avuto paura di non potercela fare, ma anche molta fiducia nei suoi colleghi, che lo hanno curato e "coccolato", come racconta. "La prima cosa che ho fatto appena dimesso? Ho alzato la testa al cielo anche se ero ancora al chiuso e ho tirato una boccata d'aria infinita. Ho avuto questa sensazione come se fossi ritornato a respirare a pieni polmoni". Mentre lasciava l'ospedale, Lino è stato accompagnato dagli applausi dei suoi colleghi, che gli hanno chiesto di tornare presto a lavoro. "È stata una cosa toccante, è stato il modo migliore di andare via".

Lino è il primo dei due infermieri risultati positivi al Covid – 19 al Cotugno di Napoli, ospedale che sta pagando un prezzo meno alto rispetto alle altre strutture, che vedono spesso molti operatori sanitari diventare pazienti. Questo ospedale da sempre cura malattie infettive, ha affrontato il colera e la Sars ed era culturalmente pronto allo tsunami Coronavirus.

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