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Bullismo a Napoli, lo sfogo della sorella del 13enne picchiato: ‘Siete solo dei codardi’

Sui social network, precisamente in una Instagram story, la sorella del ragazzino di 13 anni pestato dal branco ai Colli Aminei, a Napoli, ha voluto esprimere la proprio opinione. “Per fortuna mio fratello sta bene” dice. E poi, rivolta a chi si è accanita contro il fratello, tuona: “Siete un branco di pecorelle”.
A cura di Valerio Papadia
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Ha deciso di affidare ai social network il suo sfogo, che contiene tutta la rabbia e la paura provate: stiamo parlando della sorella del ragazzino di 13 anni che, lo scorso 16 maggio, è stato aggredito da un branco di coetanei – almeno una decina – che lo hanno colpito con calci e schiaffi nella pineta dei Colli Aminei, quartiere collinare di Napoli, e che hanno poi diffuso anche le immagini. La ragazza ha cosi affidato a una Instagram story il suo pensiero riguardo l'accaduto, che ha coinvolto, suo malgrado, il fratello: "Incomincio col dire che mio fratello Umberto sta bene e fortunatamente non ha avuto danni o lesioni dall’accaduto. Ringrazio tutti per l’interesse avuto nei confronti di Umberto. Ci tenevo ad esprimere la mia opinione sul comportamento del ragazzo con cui ha avuto la discussione mio fratello: per me è solo un codardo. Non ha avuto il coraggio di affrontare Umberto da solo ma ha contato sul sentirsi protetto da altri ragazzi che reputo comunque falliti". Il messaggio della ragazza si conclude così: "Come si dice, la forza la fa il branco e voi siete tutte pecorelle. Non abbiamo intenzione di abbassarci ai loro livelli, la legge ci farà giustizia. Diamo tempo al tempo".

Parole dure sull'accaduto, soprattutto sul branco di ragazzini che si sono macchiati dell'aggressione – cinque di loro sono stati identificati e denunciati dalle forze dell'ordine – sono state pronunciate anche dal noto pugile partenopeo Patrizio Oliva: "Quei ragazzi sono dei codardi, fifoni, vigliacchi – dice Patrizio Oliva – solo così posso definire quelli che agiscono in gruppo, in 10 contro un ragazzino. Ai loro genitori vorrei dire: capisco che a volte i giovani possono sfuggire alla nostra attenzione ma, se in quei filmati avete riconosciuto i vostri figli, vi prego di intervenire e di farlo subito".

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