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Lo street artist Jorit arrestato a Betlemme: rilasciato poco fa dalle autorità israeliane

Lo street artist Jorit è stato fermato a Betlemme mentre realizzava un murales di Ahed Tamini, la 17enne imprigionata per aver schiaffeggiato un soldato israeliano. Jorit sta bene, secondo quanto apprende Fanpage, ed è in contatto telefonicamente con la sua famiglia. L’artista è stato rilasciato nel pomeriggio di oggi.
A cura di Redazione Napoli
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Lo street artist napoletano Jorit è stato arrestato a Betlemme, mentre realizzava un murales in cui veniva raffigurato il volto di Ahed Tamini, una ragazzina di 17 anni che è stata imprigionata per otto mesi per aver dato uno schiaffo a un soldato israeliano. La notizia dell’arresto di Jorit è stata data dallo stesso artista attraverso il suo profilo Facebook, con un post in cui scrive: “Siamo stati arrestati a Betlemme dall’esercito israeliano. Chiunque possa aiutarci, per favore lo faccia”. Secondo quanto apprende Fanpage, Jorit è in stato di fermo ma sta bene. La famiglia e il console si sono attivati per le procedure di rimpatrio e l'artista è stato rilasciato nel tardo pomeriggio di oggi.

Secondo quanto apprende Fanpage, Jorit si trovava insieme a un altro artista. Avevano iniziato a fare un primo graffito, entrambi con il volto parzialmente coperto. Sempre a viso coperto, dopo la realizzazione del primo murales, hanno iniziato a fare il secondo, quello in cui era ritratta Ahed Tamini. A quel punto i soldati israeliani si sarebbero avvicinati una prima volta. Trascorso un po’ di tempo, i soldati si sarebbero riavvicinati, forse indispettiti dal volto coperto dei due artisti. A quel punto una decina di soldati ha circondato i due ragazzi che sarebbero provati a scappare, ma sono stati fermati. Una terza persona, un palestinese, ha provato a intervenire per mediare ma la mediazione – stando a quanto apprende ancora Fanpage – non sarebbe andata a buon fine. A quel punto tutti e tre – i due artisti e il palestinese che ha provato a mediare – sarebbero stati fermati.

In merito al perché Jorit si trovasse a volto coperto, il padre del ragazzo ha precisato che si tratta di una caratteristica che fa parte del suo concetto di arte: "Volevo ringraziare tutti per quello che state facendo per Jorit – ha quindi scritto oggi su Facebook il genitore dello street artist – Notizie precise ancora non ne abbiamo. E' terribile non poter nemmeno sentire la sua voce; e' inumano!!! Jorit non e'un criminale, ma un artista". Al momento non si sa bene dove si trovino Jorit e le altre persone fermate. Sembra che, comunque, tutti gli artisti – italiani e palestinesi – fossero d’accordo sulla realizzazione del murales, ma sarebbero stati troppo visibili permettendo così ai soldati di assistere alla scena e di intervenire.

La Farnesina segue il caso

Il consolato generale a Gerusalemme e l'ambasciata italiana a Tel Aviv, in stretto raccordo con la Farnesina, stanno seguendo "con la massima attenzione" il caso dei due italiani che sono stati fermati a Betlemme. La Farnesina sta prestando tutte le assistenze del caso, rimanendo sempre in contatto con le autorità locali e con le famiglie.

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