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Covid 19

L’ospedale Cotugno ha il primo infermiere contagiato. Ha 46 anni, è in buone condizioni

Il primo infermiere positivo al Coronavirus al Cotugno è un uomo di 46 anni. Risultato positivo al tampone, le sue condizioni sono buone. Le rigide procedure all’interno dell’ospedale napoletano specializzato nella cura delle malattie infettive hanno fatto il giro del mondo, riprese da Sky International e trasmesse in tutto il mondo.
A cura di Redazione Napoli
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Ha 46 anni, una lunga esperienza tra le corsie ed è oggi tristemente noto sul suo luogo di lavoro, l'ospedale Cotugno di Napoli, specializzato in malattie infettive, per essere il primo infermiere positivo al Coronavirus del nosocomio partenopeo. Per ora l'uomo sta bene ed è sotto monitoraggio. Quella dell'infermiere positivo al Cotugno di Napoli in tempi di decine di operatori sanitari ammalati  diventata una notizia poiché le rigidissime procedure di controllo e separazione dei percorsi delle divisioni di Infettivologia nella struttura partenopea sono diventate un caso internazionale. Un servizio di Sky International trasmesso qualche settimana fa ha appunto evidenziato l'efficienza delle procedure anti-contagio in corsia messe in campo dal Cotugno. Tra le principali difficoltà ci sono quelle connesse all'arrivo di ambulanze da fuori: l'ingresso di personale potenzialmente contaminato può in effetti a sua volta contaminare i percorsi rigidamente controllati.

L'ospedale Cotugno all'inizio della diffusione della pandemia di Sars-CoV2 è stato il primo in Campania, per le sue specificità, ad ospitare pazienti affetti dal virus. Al Cotugno si sono poi dovuti rapidamente affiancare tutti gli altri nosocomi della regione, vista l'iniziale crescita esponenziale di contagiati e di ospedalizzati che hanno dovuto far ricorso alla terapia intensiva a causa della polmonite. Il Cotugno è peraltro oggi, insieme all'istituto oncologico Pascale, in prima linea per la sperimentazione di un farmaco, il Tocilizumab prodotto dalla Roche,  per contrastare la risposta infiammatoria polmonare determinata dal Covid-19 nella parte finale del processo infiammatorio.

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