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Mascherine e tute anti-Covid19 false e che non proteggono, sequestri a Napoli e Caserta

Mascherine false, anche per bambini, fatte di materiali che possono essere addirittura dannosi per la salute delle persone. Con loghi accattivanti di cartoni animati e videogiochi completamente taroccati. Ma anche dispositivi di protezione individuale come tute e camici prodotti in condizioni che non rispettano le norme anti-contagio. È la nuova frontiera della fabbrica del falso. La Guardia di Finanza ha sequestrato nel corso di due operazioni diverse una fabbrica abusiva a Succivo, in provincia di Caserta, con 38mila dispositivi, tra mascherine, camici e tute antivirali, ed oltre 4000 mascherine per bimbi non sicure e con loghi contraffatti in un negozio di abbigliamento a Ponticelli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Mascherine false, anche per bambini, fatte di materiali che possono essere addirittura dannosi per la salute delle persone. Con loghi accattivanti di cartoni animati e videogiochi completamente taroccati. Ma anche dispositivi di protezione individuale come tute e camici prodotti in condizioni che non rispettano le norme anti-contagio. È la nuova frontiera della fabbrica del falso. La Guardia di Finanza ha sequestrato nel corso di due operazioni diverse una fabbrica abusiva a Succivo, in provincia di Caserta, con 38mila dispositivi, tra mascherine, camici e tute antivirali, ed oltre 4000 mascherine per bimbi non sicure e con loghi contraffatti in un negozio di abbigliamento a Ponticelli.

Fabbrica abusiva a Caserta con 38mila dispositivi falsi

Si tratta di due distinti interventi, tra le province di Caserta e di Napoli, condotti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli. La prima delle due operazioni prende le mosse da un’attività d’iniziativa condotta dal Gruppo di Frattamaggiore che ha scoperto a Succivo, in provincia di Caserta, una vera e propria fabbrica di mascherine sconosciuta al Fisco e 38000 fra mascherine, camici e tute antivirali pronte per essere messe in commercio. Sono stati sequestrati l’opificio, i materiali, le attrezzature (macchinari per la cucitura, tagliatura e stiratura) e 10.000 false etichette “made in Italy” che stavano per essere apposte sui dispositivi in corso di lavorazione. Denunciato all’Autorità Giudiziaria il responsabile, un 53enne di origini pakistane residente a Sant’Arpino, in provincia di Caserta, per contraffazione, ricettazione e frode in commercio, oltre che per violazioni in materia ambientale e di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Sanzionato, anche, assieme a 5 connazionali che lavoravano nell’azienda, per il mancato rispetto delle misure di sicurezza anti-contagio.

Intervento nel negozio di Ponticelli

Le stesse Fiamme Gialle, inoltre, nel corso di una seconda operazione, hanno sequestrato, in un negozio di abbigliamento del quartiere Ponticelli di Napoli, 1700 capi di abbigliamento contraffatti e 4.000 mascherine per bambini non sicure, raffiguranti famosi personaggi di serie televisive, personaggi dei videogiochi e cartoni animati (“Disney” – “Narcos” – “Me contro Te” – “Supreme/Jordan” – “Fortnite”). I dispositivi di “protezione”, in particolare, erano privi della certificazione obbligatoria di conformità sanitaria e delle informazioni dovute al consumatore, come l’indicazione della provenienza, i materiali utilizzati e le istruzioni per l’uso, non garantendo, quindi, alcuna sicurezza contro il rischio contagio e risultando persino potenzialmente dannosi. Denunciato il responsabile, un 34enne di origine cinese residente al Centro Direzionale di Napoli, per contraffazione e frode in commercio.

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