Ha prima annunciato e poi fatto sapere che non sarà a Scampia per poi passarci di sfuggita (solo nella palestra di Maddaloni), Matteo Salvini: il leader della Lega Nord oggi si presenterà a Napoli al teatro Augusteo mentre dall'altra parte in piazza ci saranno Sardine, coordinamenti e centri sociali. Il pensiero va a qualche settimana fa, a quando l'ex vicepremier bussava ai citofoni di Bologna, improvvisato giudice di Cassazione, per stanare quelli che a suo dire erano criminali. E perché non ha replicato il copione, Matteo Salvini? Perché non è andato citofono per citofono alle case dei Puffi, al Monterosa, alle Vele, (evitando magari quella che sarà abbattuta a breve) forse per paura di trovare gente perbene ma stanca delle continue generalizzazioni? Forse per paura di trovare chi gli avrebbe chiesto con modi spicci: "Ma tu che cosa hai fatto quando eri ministro dell'Interno?".
Nella campagna elettorale permanente Matteo Salvini si presenta a Napoli per due motivi: il primo è mostrare la sua ‘forza' per batter cassa alle Elezioni Regionali della Campania previste in primavera 2020. La seconda è metter basi per le elezioni al Comune di Napoli che nel 2021 dovranno scegliere il nuovo sindaco della città. L'obiettivo della Lega è molto chiaro: per il via libera a Stefano Caldoro alle Regionali 2020 condizionare pesantemente la scelta del candidato a sindaco della città nel 2021. Le Elezioni suppletive del 23 febbraio prossimo ci diranno lo stato di salute della Lega a Napoli. E i prossimi mesi saranno decisivi per capire se Salvini sarà azionista di maggioranza del centrodestra all'ombra del Vesuvio. Lo stesso Vesuvio che doveva, secondo l'ex ministro, «lavare col fuoco» la città e chi ci vive.