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Tifoso dell'Inter morto dopo la partita con il Napoli

Matteo Salvini: allo stadio il coro “Vesuvio lavali col fuoco” è come “Milano in fiamme”

Il vicepremier leghista Matteo Salvini cerca di smorzare le polemiche dopo la vicenda Koulibaly a Milano prima di Inter-Napoli: “Finché gli sfottò restano nei 90 minuti con goliardia fanno il bene del calcio. Quei cori non vanno fatti, anche se ci sono pure giocatori bianchi fischiati e oggetti di cori. Non metterei tutto nello stesso calderone”.
A cura di Redazione Napoli
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L'attuale vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, leader della Lega Nord, è stato sempre accusato di aver intonato cori razzisti nei confronti dei napoletani. C'è addirittura un video che circola ormai da anni in cui Salvini intonava il tristemente famoso "lavali col fuoco". Una storia per la quale l'esponente leghista ha chiesto più volte scusa ma che evidentemente torna alla memoria ogni qual volta ch'egli parla di correttezza e fair play negli stadi.

Ora, dopo il caso Koulibaly e gli scontri tra tifosi dell'Inter e del Napoli costati la vita a un ragazzo e ferimenti, Matteo Salvini (che, giusto per la cronaca, è tifoso del Milan) parla ai microfoni della radio napoletana Kiss Kiss e dice la sua: "Il coro ‘Vesuvio lavali col fuoco' vale ‘Milano in fiamme'. Bisogna essere attenti su tutto. In merito ai ‘buu‘ al giocatore partenopeo Koulibaly secondo me non bisogna confonderli col tifo, anche se non vanno fatti. Ci sono anche giocatori bianchi che vengono fischiati e sono oggetti di cori. Non metterei tutto nello stesso calderone". Il vicepremier ha anche sottolineato che "finché gli sfottò restano nei 90 minuti con goliardia fanno il bene del calcio".

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