Otto bombe in un mese, organizzazioni criminali fameliche che – dopo la parziale dissoluzione di un assetto camorristico potentissimo e pluridecennale – si sono avventate su Afragola, hinterland Nord di Napoli, con la furia famelica di un predatore.
Matteo Salvini cosa fa? In queste settimane ha indossato giubbotti di tutte le forze dell'ordine italiane. Ora indossi il giubbotto antiproiettile – perché purtroppo il rischio è che ad Afragola ce ne sia bisogno – e venga subito nella zona a Nord del capoluogo campano, dove c'è odore di esplosivo e fumo di negozi a fuoco. Le tante persone perbene che vivono in quest'area non meritano uno scenario degno di un territorio di guerra; bene ha fatto Andrea Caso, esponente M5S della commissione Antimafia che ha annunciato «presto un vertice per fare il punto della situazione», seguito da Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia: «A breve visiterò la procura di Napoli e la DDA per avere un quadro chiaro di tutto il territorio».
Ma nel frattempo il ministro dell'Interno, dei giubbotti, delle dirette, delle promesse e dei selfie dov'è? Quando si tratta di combattere davvero e non su Instagram, Matteo Salvini c'è?