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Maxi-blitz contro il clan Polverino: arrestati latitanti e fiancheggiatori

In manette quattro persone, tra cui tre ritenute esponenti di spicco del clan Polverino, particolarmente attivo tra Campania e Lazio. Uno di essi era anche nell’elenco dei cento latitanti più pericolosi d’Italia, mentre gli altri due erano ricercati dal 2011 per associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico internazionale di droga.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Maxi retata dei Carabinieri, che alle prime luci dell'alba hanno arrestato quattro persone: si tratta di latitanti, esponenti e favoreggiatori del clan Polverino, attivo sul territorio campano e su quello laziale. Tra di loro anche un latitante inserito nell'elenco dei cento più pericolosi d'Italia. A finire in manette sono stati G.S., C.N. e G.R. e L.V., tutti raggiunti da due distinte ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Napoli e dal gip del Tribunale di Roma, ed entrambe emesse su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

G.S., C.N. e G.R. (quest'ultimo risultato essere nell'elenco dei cento latitanti più pericolosi d'Italia) devono rispondere di detenzione, durante la latitanza, di documenti contraffatti e forniti loro da altri soggetti, due dei quali raggiunti dal divieto di dimora sul territorio di Napoli e provincia. Tutti e tre sono ritenuti esponenti del clan Polverino, particolarmente attivo tra Campania e Lazio. In particolare, C.N. e G.R. erano ricercati dal 2011, dopo due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea per associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico internazionale di droga.

Il quarto arrestato, invece, L.V., risulta indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. L'uomo avrebbe infatti avrebbe messo a disposizione del clan un insediamento industriale a Pomezia per lo stoccaggio di millecinquecento chili di hashish provenienti dalla Spagna (sequestrati nel 2012), e consentito che in una villetta della zona industriale di Pomezia si nascondessero G.R. e C.N., entrambi latitanti ed esponenti di rilievo del clan Polverino, attraverso un contratto d'affitto. Lo stesso L.V. avrebbe anche fornito appoggio logistico al latitante G. S., anche lui considerato elemento di spicco dei Polverino, trovandogli casa in località Pavona di Albano Laziale, procurandogli viveri e aiutandolo nei i suoi spostamenti.

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