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Maxi incendio a San Vitaliano, brucia un deposito di ecoballe: rischio nube tossica

Un incendio di vaste proporzioni è divampato a San Vitaliano, nella provincia di Napoli: il rogo, le cui cause sono ancora in corso di accertamento, ha colpito i capannoni della società B-Energy, azienda specializzata nel trattamento e smaltimento dei rifiuti. Sul posto numerose squadre dei vigili del fuoco. Il pericolo è che la nube di fumo, visibile da chilometri, possa essere tossica. Di Maio: “Basta scuse, la mia gente ha il diritto di respirare”.
A cura di Valerio Papadia
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Fiamme alte e una densa nuvola di fumo visibile in tutta la zona: un incendio di vaste proporzioni è divampato attorno alle ore 13 a San Vitaliano, nella provincia di Napoli. A bruciare, stando a quanto si apprende, sono alcuni capannoni della società B-Energy, azienda specializzata nel trattamento e smaltimento dei rifiuti. Sul posto si sono recati carabinieri, polizia, agenti della locale e diverse squadre dei vigili del fuoco, che si stanno adoperando per domare il rogo, davvero molto esteso. Ignote le cause delle fiamme: da subito è entrato in funzione il sistema antincendio, sia della B-Energy sia delle aziende limitrofe, che hanno fornito cisterne piene d’acqua e hanno allungato le loro manichette attraverso la strada.

Non è ancora stato reso noto se all'interno dei capannoni fossero stoccati dei rifiuti, il che comporterebbe un grosso danno per l'ambiente e renderebbe il rogo tossico: intorno allo stabilimento interessato dall'incendio ci sono difatti diversi campi coltivati. Spetterà ai vigili del fuoco e agli inquirenti, una volta domate le fiamme, stabilire le cause dell'incendio. A causa della densa e alta nuvola di fumo che si è levata nel cielo, visibile da circa 10 chilometri di distanza, le forze dell'ordine stanno provvedendo ad evacuare la zona, località Ponte delle Tavole, mentre il traffico automobilistico risulta completamente paralizzato.

Di Maio: Basta scuse, interverremo

La principale attività della B-Energy è quella di lavorare la raccolta differenziata dei Comuni, separare i prodotti nobili e fornire ai Comuni i certificati necessari per incassare il contributo dell’ente preposto al controllo del riutilizzo degli scarti, il consorzio Conai. Non è chiaro però, come scritto, quale tipologia di materiale sia andato a fuoco o se i capannoni fossero vuoti quando si è sviluppato l'incendio. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro del Lavoro e vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio: "Anche oggi la mia gente e' costretta a chiudere le finestre per l'ennesimo rogo tossico nella Terra Dei Fuochi. Questa volta è andato in fiamme un deposito di plastica. Guardate quanto è imponente la colonna di fumo – ha scritto su Facebook – Non ci sono più scuse. Adesso siamo al Governo e la mia gente ha il diritto di respirare. Ho sentito il Ministro Costa (il ministro dell'Ambiente, ndr) che questo tema lo conosce bene e lo ha a cuore. Sergio Costa ha attivato subito il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri. Questo – ha concluso Di Maio – è l'ennesimo rogo che riguarda gli impianti di stoccaggio e riciclo dei rifiuti. Quasi 300 in due anni in tutta Italia. Un numero impressionante che non può essere considerato casuale".

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