Medici di famiglia: studi aperti 12 ore al giorno e infermieri, la riforma della Campania

Parte la rivoluzione per i medici di famiglia in Campania. Potenziati gli studi dei medici curanti che si trasformeranno in veri e propri ambulatori, con infermieri e assistenti, dove si effettueranno esami diagnostici di primo livello, evitando le liste d'attesa, le vaccinazioni, la presa in carico dei malati cronici e in futuro anche gli screening oncologici. Saranno aperti per 12 ore al giorno. Gli studi dei medici di base saranno suddivisi per Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) che assorbiranno i medici di medicina generale (MMG) singoli e tutte le altre forme associative, avranno una sede centrale, dove si erogheranno diversi tipi di prestazioni, con un coordinatore medico eletto, con almeno 10 anni di anzianità, in carica per 3 anni. Ogni AFT raggrupperà 20 studi medici. Tra le novità, si potrà chiedere la ricetta non solo al proprio medico curante, ma anche agli altri studi medici all'interno della AFT.
L'accordo regionale siglato con i sindacati medici
L'accordo regionale per la riforma dei Medici di Medicina Generale è stato firmato dai sindacati medici Fimmg, Snami, Smi, Intesa sindacale Cisl Medici, Simet, Sumai, Cgil, e dalla Struttura Commissariale della Regione Campania, ma per diventare operativo dovrà essere prima pubblicato sul Burc Regionale. L'obiettivo del nuovo modello organizzativo è una maggiore offerta assistenziale territoriale e una umanizzazione delle cure. I medici di famiglia, poi, parteciperanno alla Rete oncologica regionale e contribuiranno con i loro flussi informativi ad alimentare i Registro tumore regionale. L'accordo riguarda sia i Medici di Assistenza Primaria che i Medici di Continuità Assistenziale, ossia l'ex guardia medica. L'obiettivo è quello di fare dei medici di famiglia il vero primo filtro della Sanità, andando a sgravare gli ospedali di ricoveri inappropriati o ripetuti. "La Regione Campania – spiega Pina Tommasielli, della Struttura commissariale – ha voluto puntare sul rafforzamento dei territorio per potenziare la prevenzione e la cura delle malattie croniche".
La riforma degli studi dei medici di famiglia
Centrale nell'organizzazione diventano le AFT, le Aggregazioni Funzionali Territoriali, che sostituiranno definitivamente le attuali forme organizzative di medicina di gruppo, rete e associazionismo semplice. Secondo l'accordo, “i medici di medicina generale di assistenza primaria che hanno più studi dislocati sui territori di AFT diverse opteranno per partecipare all'AFT maggiormente funzionale”. L'MMG di Assistenza Primaria appartenente alla AFT che ha un incarico onorario di Continuità Assistenziale, invece, “cesserà dall'incarico al raggiungimento di un limite di scelte superiore a 850 assistiti”.
Gli studi medici prolungano gli orari
Aumenta la copertura dell'assistenza. Gli orari di studio dei singoli medici di medicina generale, articolati sia in orario anti-meridiano, che post-meridiano, garantiranno una presenza assistenziale continua di almeno uno o più studi per almeno 10 ore di studio e fino alle ore 20. Ogni cittadino-paziente avrà assegnato, come adesso, il proprio medico curante, ma potrà eventualmente recarsi anche in un altro studio medico compreso all'interno della propria AFT per ricevere la prestazione o la ricetta. Ogni AFT, infatti, avrà 20 studi medici. Ogni medico di base potrà in tempo reale entrare nella cartella clinica del paziente della sua AFT e fare per esempio la ricetta. In questo modo si abbatteranno le code e le attese, perché se lo studio del proprio medico curante in quel giorno dovesse essere chiuso, ci si potrà recare nello studio più vicino all'interno della AFT.
Arrivano assistenti e infermieri in studio
Negli studi ci saranno anche collaboratori amministrativi e infermieri, che nell'orario di apertura dalle 8 del mattino alle 20 faranno, secondo le rispettive competenze, attività di accoglienza e classificazione delle richieste di intervento, attività infermieristiche e di prenotazione e medicina di iniziativa. Gli infermieri ruoteranno tra i diversi studi. È prevista anche la possibilità che nello studio medico si possano fare le prenotazioni del Cup, previo accordo regionale. I vari studi dei medici di famiglia saranno suddivisi inoltre in sottogruppi di 2-5 studi, mentre la sede di coordinamento sarà una sola. Si farà, quindi, attività ambulatoriale, domiciliare, assistenza infermieristica e di supporto. Questo per favorire la diagnosi precoce delle patologie croniche e individuare i soggetti a rischio con complicanze e i pazienti complessi con pluri-patologie. Per quanto riguarda le vaccinazioni, nello studio medico o nelle sedi AFT si faranno quelle individuate nei Lea (per le malattie esantematiche, per esempio), l'anti-influenzale, anti-papilloma virus, anti-pneumococcica, meningite, herpes zoster e antitetanica. Saranno fatti, poi, gli screening epidemiologici. Per sostenere economicamente la riforma, sarà istituito un apposito fondo.
Le malattie respiratorie: esami spirometrici direttamente dal medico curante
Il nuovo modello di sviluppo delle cure passa da un approccio settoriale-specialistico in cui ogni professionista eroga prestazioni con diverso grado di complessità a una reale presa in carico del paziente affetto da patologie croniche. Nelle AFT si effettueranno ECG, ecografia, spirometria: ci saranno due medici che faranno gli esami spirometrici, previa formazione per 18 mesi.
Arriva la ricetta elettronica
Tra le novità in arrivo la ricetta elettronica dematerializzata e il continuo aggiornamento della scheda individuale informatizzata e del fascicolo sanitario elettronico. Ogni paziente, in quest'ultimo caso, sarà dotato di una card con tutta la sua storia clinica, compilata dal medico di famiglia.