Melito, 12enne ridotto a maschera di sangue dai bulli: rischia la perdita dell’udito
Mascella rotta, setto nasale spezzato e timpano danneggiato con il rischio di perdere una buona percentuale di udito. E' ricoverato in queste condizioni, e in attesa di un delicato intervento chirurgico all'ospedale Santobono di Napoli, Vincenzo, 12 anni e residente a Melito, ennesimo protagonista di una orribile storia di bullismo che va avanti da anni e di cui sarebbe potuto restare vittima se non fossero intervenuti tempestivamente i nonni, a cui è affidato, dopo che i genitori hanno deciso di andare a lavorare in un'altra città.
Da almeno tre anni il ragazzo subiva in silenzio aggressioni di ogni tipo, tanto che il suo profitto scolastico era crollato e accarezzava l'idea di abbandonare la squadra di calcio giovanile in cui giocava. Agli insegnanti che si erano accorti del suo disagio, Vincenzo rispondeva che aveva tutto sotto controllo. Almeno fino a qualche giorno fa quando, dopo essere tornato a Melito dopo una breve vacanza con la famiglia a Brescia, è stato accerchiato da un gruppo di adolescenti, che l'ha insultato e picchiato fino a ridurlo ad una maschera di sangue e lividi. Così l'hanno trovato in via Dalla Chiesa il padre e il nonno, che hanno denunciato quanto successo ai carabinieri. Trasferito con l'ambulanza all'ospedale San Giuliano di Giugliano, Vincenzo è stato poi condotto al Santobono di Napoli, vista la delicatezza della situazione.
La baby gang e il suo capobanda, uno studente 16enne, sono stati immediatamente identificati, grazie all'analisi dei video ripresi dalle telecamere di sorveglianza sulla strada e alle testimonianze di alcuni passanti. "Guardate come mi hanno ridotto – ha detto Vincenzo in una intervista al quotidiano Il Mattino – ora sto meglio però, lunedì mi operano anche. Ero appena ritornato dalle vacanze, mi hanno dato il bentornato. Io non ho fatto nulla, non ho fatto mai male a nessuno e guarda come mi hanno ridotto. E se avessi fatto una minima cosa, che facevano, mi uccidevano?".