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Melito, 300 chili di hashish con la scritta “Porsche” trovati in un garage: tre arresti

Blitz dei carabinieri della compagnia di Marcianise a Melito, nella provincia di Napoli. In un garage della zona, i militari dell’Arma hanno rinvenuto 300 chilogrammi di hashish, suddivisi in 3000 panetti che recavano la scritta “Porsche” sulla confezione. Tre persone sono state arrestate per detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio.
A cura di Valerio Papadia
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Blitz dei carabinieri della compagnia di Marcianise a Melito, nella provincia di Napoli, dove i militari dell'Arma hanno operato il sequestro di un ingente quantitativo di droga e arrestato tre persone. I carabinieri, a seguito di un appostamento, hanno fatto irruzione in un garage in via degli Eucalipti di proprietà di S.O., classe 1965, nel quale A.B., classe 1985 di Secondigliano e F.G., classe '86 di San Giovanni a Teduccio, avevano appena scaricato una grande quantità di scatoloni. Immediati i controlli dei militari, che hanno perquisito il garage, l'abitazione di Orefice e i tre soggetti, rinvenendo e sequestrando complessivamente 300 chilogrammi di hashish, suddivisi in 3000 panetti che recavano la scritta "Porsche" sulla confezioni. Dopo le formalità di rito, tutti e tre gli uomini sono stati arrestati per detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio: per loro si sono aperte le porte del carcere di Poggioreale. I carabinieri hanno stimato che, una volta venduti, i 300 chili di hashish avrebbero fruttato circa 700mila euro.

Soltanto qualche giorno fa, nel carcere di Poggioreale, un uomo è stato arrestato mentre cercava di introdurre all'interno della Casa Circondariale della droga da portare ad un suo parente detenuto. Durante i controlli che precedono i colloqui, l'uomo è stato trovato in possesso di 100 grammi di hashish e di alcuni microcellulari che aveva occultato nella suola delle scarpe nella speranza di riuscire ad eludere i controlli. Lo stratagemma di nascondere sostanze illegali nelle suole delle scarpe per introdurle in carcere è molto diffuso.

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