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Modou Diop ucciso al semaforo: non fu incidente ma vendetta, arrestato 22enne di Marcianise

Giovanni Buonanno secondo gli inquirenti avrebbe agito con “l’aberrante intenzione di punire la vittima per un insignificante sgarbo subito” dopo un litigio a un semaforo e ora dovrà rispondere del reato di omicidio stradale. I fatti risalgono allo scorso 18 febbraio ma le indagini hanno portato individuare il presunto responsabile del 29enne di origini senegalesi solo ora.
A cura di Redazione Napoli
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Svolta nelle indagini sulla morte di Modou Diop, il cittadino senegalese morto lo scorso 18 febbraio dopo essere stato travolto da una vettura al semaforo della rotonda di San Nicola la Strada a Marcianise. Il ragazzo secondo gli inquirenti non sarebbe stato vittima di un incidente, ma del gesto premeditato di un 22enne incensurato del luogo, Giovanni Buonanno, che ora deve rispondere dell'accusa di omicidio volontario. Tratto in arresto dagli agenti della squadra mobile di Caserta, che hanno condotto le indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, il ragazzo avrebbe premuto sull'acceleratore e preso di mira di proposito Modou non lasciandogli scampo. vendetta per futili motivi, messa in atto secondo gli inquirenti con lucidità. All'origine del gesto "l'aberrante intenzione di punire la vittima per un insignificante sgarbo subito", un litigio avvenuto al semaforo durante la quale il 29enne avrebbe colpito con un pugno la macchina di Buonanno.

Le indagini sulla morte di Modou Diop, ucciso per una banale lite

Tanto è bastato secondo gli inquirenti per essere punito e ucciso. Un gesto – è ancora da chiarire con certezza la dinamica del diverbio – che secondo quanto ricostruito gli è costata la vita: il ragazzo torna a bordo della su Fiat Tipo e deliberatamente lo investe. inutili i soccorsi dei medici del 118, Modou Diop muore dopo una notte di agonia in ospedale. Coinvolte nella scena di quello che è stato stabilito essere un delitto due auto immortalate dalle telecamere di video sorveglianza della zona, che non avevano però catturato le targhe. Sulla prima viaggiava il 22enne, a bordo dell'altra alcuni amici che una volta identificato rischiano di dover rispondere di diversi reati, primo fra tutti l'omissione di soccorso. Forse il ragazzo e i suoi amici pensavano che nessuno si sarebbe curato troppo di quel giovane senegalese al semaforo.

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