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Morto di febbre nel carcere di Poggioreale, la moglie disperata: “Nessuno mi ha detto nulla”

Vibrante protesta, nella notte, dei familiari del detenuto morto di febbre, qualche giorno fa, nel carcere di Poggioreale, a Napoli: i parenti si sono radunati all’esterno della casa circondariale gridando “Assassini”. In un video pubblicato su Facebook, la moglie del detenuto dice: “Nessuno mi ha detto nulla. Non si può morire così”.
A cura di Valerio Papadia
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Una protesta dettata dalla disperazione quella andata in scena questa notte all'esterno del carcere di Poggioreale, a Napoli, dove qualche giorno fa un detenuto di 34 anni è morto dopo aver accusato febbre molto alta. I famigliari della vittima si sono radunati all'esterno della casa circondariale partenopea e hanno gridato "Assassini". In un video pubblicato su Facebook da Pietro Ioia, presidente dell'Associazione "Ex Don", che da anni denuncia le condizioni e i disagi dei detenuti nelle carceri napoletane, la moglie della vittima, disperata, dice: "Non mi hanno detto che mio marito era morto, l'ho dovuto scoprire da sola. Il suo corpo è stato per tre giorni su un letto. È morto con 38.5 di febbre: non si può morire così". Sarebbero state lanciate anche alcune bottiglie di vetro in direzione del carcere.

La protesta si è estesa anche all'interno della casa circondariale di Poggioreale, dove alcuni detenuti dei padiglioni Livorno e Salerno hanno battuto oggetti contro le sbarre delle proprie celle. Il 34enne, detenuto nel II padiglione Milano del carcere partenopeo, ha cominciato ad accusare febbre alta: le sue condizioni sono improvvisamente e progressivamente peggiorate, fino purtroppo al decesso.

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