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Morto in ospedale il fioraio ferito in un agguato: un anno fa aveva denunciato il clan

Dopo un mese di agonia, non ce l’ha fatto Fortunato De Longis, il fioraio ambulante che era stato ferito in un agguato davanti al cimitero di Brusciano. Tanti i dubbi sulle circostanze che hanno portato all’agguato: un anno fa aveva denunciato per estorsione uomini del clan Rega, mentre poco prima dell’agguato vi era stata una lite proprio con alcuni familiari del boss. Ma gli episodi, per ora, non sembrerebbero correlati.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Si è spento dopo un mese di agonia Fortunato De Longis, il fioraio ambulante di 44 anni che rimase ferito un mese fa in un agguato davanti al cimitero di Brusciano, nel Napoletano. Troppo gravi le ferite riportate nell'agguato, e dopo un mese esatto da quel tragico 24 marzo, Fortunato si è spento all'ospedale Cardarelli di Napoli. Conosciuto da tutti come "Francuccio", vendeva fiori e lumini nei pressi del cimitero, ma un anno fa circa aveva denunciato un tentativo di estorsione da parte di uomini vicini al clan Rega, particolarmente attivo proprio nella zona di Brusciano e nei dintorni del comune dell'area nolana.

Non si sa se le due cose siano correlate: l'agguato, avvenuto lo scorso 24 marzo, ebbe luogo poco dopo il funerale di un giovane incensurato ma nipote del boss Tommaso Rega. Il giovane era totalmente estraneo ad ogni attività criminale, ed scomparso a causa di una malattia. Fortunato, o meglio "Francuccio" era lì, nel piazzale del cimitero. Le circostanze esatte di quei concitati minuti sono ancora oggi al vaglio degli inquirenti: ci sarebbe stata infatti una lite tra l'uomo ed alcuni parenti del giovane deceduto, per motivi mai del tutto chiariti. Lite che però sarebbe stata sedata dai presenti. Poco dopo, però, l'agguato: due persone a bordo di uno scooter ed a volto coperto, gli si sono avvicinati esplodendo due colpi di pistola che lo hanno raggiunto al braccio e in un fianco. Da allora, Fortunato è rimasto in ospedale per un mese, con i medici che hanno fatto di tutto per salvargli la vita. Ma non è bastato. I tre eventi (la denuncia, la lite, l'agguato) non sono ancora collegati da un filo comune. Tranne quello che vede la presenza di Fortunato De Longis, che da quest'oggi, però, non potrà più collaborare con le forze dell'ordine alla ricerca di un nesso tra i tre episodi.

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