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Morto Nanni Balestrini, Napoli ricorda lo scrittore scomparso con una lettura collettiva

Alla Libreria Dante & Descartes dI Napoli intellettuali e lettori saluteranno Nanni Balestrini, poeta e scrittore scomparso ieri, con una lettura dei suoi testi. Un invito aperto a tutti, organizzato dallo scrittore Angelo Petrella: “Balestrini scrisse il primo romanzo di camorra italiano sulla vita di Sandokan”.
A cura di Titti Pentangelo
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Napoli ricorda Nanni Balestrini, il grande scrittore, poeta e saggista scomparso ieri a 83 anni. "Vogliamo salutarlo come sarebbe piaciuto a lui, con la poesia, con una combinazione di suoi testi", recita l'invito della Libreria Dante & Descartes (piazza del Gesù Nuovo). Alle 18.00 intellettuali e lettori si alterneranno nella lettura di brani tratti dalle sue opere. Invito aperto a tutti: chiunque può preparare la sua lettura e partecipare all'evento per ricordare l'intellettuale e dedicargli un pensiero. Nato nel 1935 a Milano, Balestrini fece parte della neoavanguardia di scrittori che si riunì attorno all'antologia "I Novissimi", prima della fondazione del Gruppo 63.

La Libreria Dante & Descartes ricorda Balestrini

Angelo Petrella, scrittore napoletano – giovedì 23 maggio uscirà il suo nuovo libro "La notte non esiste", edito Marsilio – ha organizzato l'evento nella Libreria Dante & Descartes per ricordare "l'amico" Nanni Balestrini nel giorno dei suoi funerali.

Nanni Balestrini, innovatore e ispiratore delle nuove forme della prosa, era legato a Napoli come artista visivo (tante mostre alla Fondazione Morra), come generoso promotore dei giovani scrittori, nonché come acuto osservatore della realtà: suo è il primo romanzo di camorra italiano sulla vita di "Sandokan", ad esempio. Ma era anche un amico di tanti poeti e scrittori, che oggi vogliono ricordarlo con un collage letterario di suoi testi, che verranno letti in sequenza alla libreria Dante & Descartes. Una sorta di découpage orale in suo onore, cosa che di sicuro avrebbe gradito.

Balestrini stava lavorando ad un nuovo libro, "La nuova violenza illustrata", la cui uscita era prevista nel febbraio 2020. Ieri, però, la casa editrice Bollati Boringhieri ha annunciato che l'opera, il suo "testamento letterario", sarà in libreria dal 4 luglio:

La sua voce, originale e tagliente, ha arricchito il nostro paese e ha fatto pensare una generazione intera di lettori. Noi eravamo pronti a riportare questa voce sui banchi di libreria con il suo appoggio, apprestandoci a pubblicare quello che, purtroppo, diventerà invece il suo testamento letterario. La nuova violenza illustrata, il nuovo lancinante e imprescindibile libro di Nanni Balestrini, era infatti previsto in uscita a breve. Lo proporremo ai lettori il 4 luglio prossimo. Frutto di un lavoro sismografico di anni, il nuovo libro va a congiungersi idealmente – ed editorialmente – con La violenza illustrata, che seppe raccontare come pochi altri l’Italia degli anni di piombo.Quarant’anni di violenza in tempo di pace. Il testamento di un grande maestro, l’ultimo suo atto di resistenza.

Il gruppo 63 e la neoavanguardia di Balestrini

Insieme a Umberto Eco e Nino Alberto Arbasino, Nanni Balestrini era stato fondatore di uno dei movimenti letterari più creativi degli anni Sessanta e Settanta, il Gruppo 63. Una nuova aggregazione di poeti, scrittori, filosofi, musicisti, pittori, scienziati, liberi da ogni convenzione sociale. Quello che volevano era sperimentare, andare oltre i canoni conosciuti e trovare forme nuove per raggiungere il pubblico. Gli schemi tradizionali erano troppo stretti, bisognava svecchiare la letteratura facendo entrare aria nuova, aprendosi un varco nelle modalità d'espressione. Il gruppo non si diede mai delle regole ben precise, infatti non aveva neanche un manifesto propriamente detto, ma soltanto delle dichiarazioni d'intenti cui far riferimento. Lo spirito d'iniziativa valeva più di qualsiasi etichetta, la voglia di innovare più di ogni concezione astratta. Soltanto nel 2007 nell'introduzione a "Gruppo 63" Balestrini scoprì le carte, riportando una dichiarazione sua e di Alfredo Giuliani, un altro del gruppo:

"Gruppo 63" è una sigla di comodo di cui spiegheremo un po' più avanti l'origine. Di fatto dietro a questa sigla c'era un movimento spontaneo suscitato da una vivace insofferenza per lo stato allora dominante delle cose letterarie: opere magari anche decorose ma per lo più prive di vitalità […] Furono l'ultima fiammata del neorealismo in letteratura, fioca eco populista della grande stagione cinematografica dei Rossellini e dei De Sica.

La significativa portata del movimento diede origine a testi dai contenuti assolutamente originali, spesso privi di una precisa trama, ma liberi da norme e regole prestabilite.

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