La notizia della morte di Sergio Marchionne, l'ex amministratore delegato del gruppo Fca, deceduto oggi a Zurigo a 66 anni, ha lasciato un grande vuoto tra quelli che lo conoscevano. Il decesso di quello che è considerato il grande innovatore del mondo Fiat non ha lasciato indifferenti nemmeno i lavoratori dello stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli – già stabilimento Fiat e, prima ancora, Alfasud – con i quali sin da subito Marchionne ebbe un duro approccio con la frangia più oltranzista dei sindacati (alcuni operai, nel 2014, inscenarono il suo funerale, impiccando un fantoccio con le sue sembianze). Lo stabilimento di Pomigliano, però, è diviso tra chi crede che Marchionne abbia salvato la fabbrica e chi invece, nemmeno di fronte alla morte, è deciso a perdonare le sue mancanze. Ad ogni modo, per rispettare il lutto e in segno di vicinanza e raccoglimento per la morte dell'ex ad, sia gli operai dello stabilimento di Pomigliano d'Arco sia quelli del reparto logistico di Nola hanno deciso di interrompere il lavoro per dieci minuti. C'è chi racconta che questa mattina, quando la notizia della morte di Marchionne si è diffusa, nello stabilimento di Pomigliano è calato un silenzio quasi surreale.
Gli operai di Fca dopo i dieci minuti di fermo produttivo di stamattina, si sono fermati 15 minuti al secondo turno, così come avverrà anche per il turno serale. Stop che sarà a spese dell'azienda, come specificato da alcune fonti sindacali interne allo stabilimento. Domani lo stabilimento automobilistico campano chiuderà i battenti per una lunga pausa estiva, che terminerà il 29 agosto quando le tute blu torneranno al lavoro.