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Napoletani scomparsi in Messico

Napoletani scomparsi in Messico, le donne della famiglia: “Andiamo a cercarli noi”

Stanche di aspettare, stanche delle promesse non mantenute, le donne della famiglia di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino, i tre napoletani scomparsi in Messico dal 31 gennaio, hanno pubblicato un post su Facebook nel quale si dicono disposte a partite per il Centro America e cercare con mezzi propri i familiari.
A cura di Valerio Papadia
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Le donne della famiglia di Raffaele e Antonio Russo e di Vincenzo Cimmino, rispettivamente padre e figlio e nipote del primo, i tre napoletani scomparsi in Messico dal 31 gennaio scorso e probabilmente venduti dalla polizia locale ad un cartello di narcos, sono stanche. Stanche di aspettare. Stanche dell'assenza di risposte dalle autorità italiane, che avevano promesso una task force sul posto per collaborare con quelle messicane, come aveva promesso il Ministro degli Esteri Angelino Alfano, l'unico rappresentante dello Stato che aveva acconsentito ad incontrare la famiglia dei tre partenopei. Ma per ora non si muove nulla. E allora, le donne della famiglia, in un lungo post su Facebook e in un video in cui la moglie di Raffaele Russo legge l'appello, hanno deciso di muoversi a modo loro, annunciando di non aver paura ad andare in Messico a cercare, a loro rischio e pericolo, i propri familiari.

Siamo indignati, lo Stato ci sta facendo vergognare di essere italiani. Vi informiamo che se non otteniamo una risposta nei prossimi giorni siamo disposti a partire per il Messico a nostro pericolo, per cercare la nostra famiglia, anche anche rischio di non fare più ritorno. Il ministro Angelino Alfano, l'unico che ci ha ricevuto, non ha mantenuto la promessa di mandare forze italiane per collaborare con la polizia messicana, di cui non ci si può fidare dato che proprio loro hanno rapito e consegnato i tre italiani alla mafia messicana. Siamo stanchi, vergognatevi. Noi partiamo

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