396 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Napoletano ucciso a colpi di pistola in Messico

Il corpo di Alessandro De Fabbio, trentenne napoletano in Messico per lavoro, è stato ritrovato sabato scorso ai margini di una strada provinciale, poco distante dalla sua automobile: è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco al ventre ed al torace. Sconosciuto il movente dell’omicidio: la vicenda ha fatto tornare alla mente quella dei tre napoletani scomparsi a fine gennaio in Messico e di cui non si hanno più notizie.
A cura di Giuseppe Cozzolino
396 CONDIVISIONI
Immagine

Un napoletano di trent'anni è stato ucciso a colpi di pistola in Messico: la notizia è trapelata nelle ultime ore, ma l'omicidio risale allo scorso 3 novembre, due giorni fa. L'episodio è ancora poco chiaro, così come per quanto riguarda il movente: pochi dubbi invece sulla dinamica, con l'uomo che sarebbe stato ucciso in strada, a colpi d'arma da fuoco.

Il corpo del trentenne napoletano, che sarebbe stato identificato come Alessandro De Fabbio, è stato ritrovato ai margini di una strada di Tepechitlán, cittadina di nemmeno diecimila abitanti nello stadio di Zacatecas, che si trova nella parte nord degli Stati Uniti Messicani. Il luogo del ritrovamento, fa sapere il quotidiano messicano "Zacatecas en Imagen", si trova ad otto chilometri dalla strada provinciale che da Tepechitlán porta a Teul de González Ortega. Il trentenne sarebbe stato colpito al ventre ed al torace, mentre a circa trecentocinquanta metri dal cadavere è stato ritrovato ritrovato il suo veicolo Honda, a bordo del quale sarebbero stati ritrovati i suoi documenti. Inizialmente era stato diffuso solo il suo nome di battesimo, poi oggi è stata diffuso il nome completo: De Fabbio era in Messico per lavoro, dove commerciava in motoseghe nella regione.

La sua vicenda fa venire in mente quella dei tre napoletani scomparsi in Messico da quasi un anno e dei quali non si hanno più notizie. Una vicenda che è ancora lontana dall'essere risolta, e che portò qualche tempo fa ad una clamorosa protesta da parte dei familiari, che occuparono diversi binari della stazione di Napoli Centrale chiedendo l'intervento delle autorità che, a loro detta, dopo un iniziale interessamento alla vicenda li avevano "abbandonati", senza più dare notizia sul caso. L'ultimo "aggiornamento" risale infatti all'estate, quando fu arrestato un narcotrafficante che, si ritenne, fosse coinvolto nella loro sparizione.

396 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views