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Napoletano ucciso in Messico, i residenti di Piazza Mercato: “Troppi rischi per i commercianti”

Sgomento tra i residenti di Piazza Mercato a Napoli, luogo dove viveva Alessandro De Fabbio, ucciso in in strada a Tepechitlan, nello stato di Zacatecas. Uno dei tanti napoletani che viaggiano verso il Messico per fare commerci, posto dove “i pericoli ci sono sempre stati, ma ora le cose sono peggiorate”.
A cura di Alessia Rabbai
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Alessandro De Fabbio, 32 anni, ucciso in Messico
Alessandro De Fabbio, 32 anni, ucciso in Messico

"Troppi rischi per commercianti" hanno commentato i residenti di Piazza Mercato, luogo da dove proveniva il ragazzo morto in Messico. Li chiamano ‘magliari' e partono periodicamente da Napoli verso gli Stati del Centro e Sud America. Alessandro De Fabbio, 32 anni, ucciso e abbandonato nella sua auto, era uno dei tanti napoletani che viaggiano verso i Paesi Latini, per fare commerci, ma ha trovato la morte in strada a Tepechitlan, nello stato di Zacatecas. Aveva salutato la sua famiglia, diretto Oltreoceano. Partiva spesso verso il Messico, per vendere merci che acquistava da importatori. Era lontano da circa un mese e da qualche giorno non si avevano più sue notizie. Poi, il drammatico ritrovamento.

Il giovane veniva dalla zona di Piazza Mercato di Napoli, dove molti lo conoscevano. La notizia della sua morte ha colpito anche i familiari dei tre napoletani scomparsi in Messico, Raffaele e Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, dispersi mentre erano in viaggio per vendere utensili da lavoro.  "Il Messico è diventato molto pericoloso", dice un anziano che ha lavorato come venditore in quel Paese dal 1973″ che spiega come a Napoli ci sia una tradizione sin dagli anni '50. "I pericoli ci sono sempre stati, anche io una volta riuscii a scampare a una rapina. Ora pero' le cose sono peggiorate".

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