Napoli, 15enne ucciso da carabiniere durante rapina, il complice resta sotto fermo
Si è tenuta nella mattina di oggi, 3 marzo, l'udienza di convalida per il ragazzo di 17 anni individuato come complice di Ugo Russo, il 15enne ucciso da un carabiniere che ha reagito a una rapina nella notte tra il 29 febbraio e il 1 marzo a Santa Lucia, nel quartiere Chiaia, nel centro di Napoli. Il ragazzo era stato sottoposto a fermo per tentata rapina, oggi il provvedimento è stato convalidato ed è stata applicata la misura del collocamento in comunità. "Il ragazzo ha reso interrogatorio, ha ripetuto quello che aveva già riferito al Pubblico Ministero in sede di interrogatorio – spiega il legale, l'avvocato Mario Bruno – all'esito dell'udienza il gip ha convalidato il fermo e ha applicato la misura cautelare del collocamento in comunità, dove il ragazzo sarà trasferito nel pomeriggio per seguire un percorso di recupero e di riflessione sulla vicenda in cui è stato coinvolto".
Il giovane è accusato di avere concorso nel tentativo di rapina aggravata commesso ai danni del carabiniere. Sul contenuto dell'interrogatorio, però, il legale mantiene il riserbo "per proteggere le attività di indagine in corso"; nessuna parola nemmeno sul numero dei colpi esplosi e su quello, l'ultimo, che sarebbe stato indirizzato al 17enne in fuga. "È estremamente provato, è molto addolorato – aggiunge l'avvocato – soprattutto dalla morte del suo amico e anche, logicamente, dalla sua condizione, anche se questa è probabilmente la parte meno importante. Aspettiamo il percorso di recupero e le relazioni del servizio sociale rispetto alle riflessioni che dovrà compiere. Il padre del mio cliente è pregiudicato, ma non ha precedenti associativi per quello che mi risulta; lui invece ha lasciato la scuola agli inizi di quest'anno, aveva cercato un lavoro ma senza trovarlo".
Sul Rolex e sulla collanina d'oro trovati nelle tasche di Ugo Russo, che sarebbero il frutto di una precedente rapina, l'avvocato del 17enne spiega: "Il ragazzo ha precisato che era la prima volta che commetteva una azione di questo genere. La rapina era stata fatta per recuperare soldi per andare in discoteca. Il mio cliente ha detto che in quella serata lui non aveva partecipato a nessun'altra azione violenta. Sul ritrovamento di questi oggetti ho sentito parlare ma non ho nessun elemento per confermarlo".
"Le investigazioni sono finalizzate a stabilire in quale maniera sono stati esplosi questi colpi di arma da fuoco – conclude il legale – per capire se sono stati esplosi in condizioni di uso legittimo delle armi, per difendere sè stesso, la fidanzata o il bene di cui i ragazzi volevano appropriarsi, o se è stata una reazione eccessiva. Tutto dovrà essere ricostruito in maniera attenta, questo sarà ad opera dei magistrati". Stamattina in via Orsini, sul luogo della rapina, sono comparse scritte e fotografie per ricordare il ragazzo morto.