Napoli, anche i figli di Nicola Barbato, agente ferito in servizio, entrano in polizia
NAPOLI – Hanno deciso di seguire le orme del padre, da molti considerato un eroe, e di indossare la divisa blu della Polizia di Stato. Sono Luigi e Giovanna, i figli di Nicola Barbato, sovrintendente in forza al Nucleo Antiestorsione della Squadra Mobile di Napoli, ferito durante una sparatoria mentre era in servizio a Fuorigrotta, quartiere della periferia ovest del capoluogo campano, nel settembre del 2015. Ad annunciarlo, con un lungo post su Facebook, è la Questura di Napoli, che rivolge un grande in bocca al lupo ai due ragazzi. "Hanno idealmente ripreso il filo spezzato da quell’organizzazione criminale, vestendo la giubba del padre. Ora questi due ragazzi hanno frequentato il corso e hanno giurato fedeltà alla Repubblica insieme ad altri che hanno storie simili alle spalle. Benvenuti ragazzi e un saluto affettuoso a papà da tutti noi!".
Nicola Barbato, ferito durante una sparatoria
Era il 24 settembre del 2015 quando il sovrintendente Nicola Barbato si trova, insieme ad un collega, sulla un'auto civetta parcheggiata in via Leopardi, a Fuorigrotta, quartiere della periferia occidentale di Napoli. Intorno alle 20, in pochi secondi, si scatena il finimondo: due bande di malviventi si fronteggiano a colpi di pistola; Barbato rimane colpito. Il sovrintendente lotta tra la vita e la morte, poi si riprende, ma le ferite riportate nella sparatoria lo costringono ora a vivere su una sedia a rotelle.