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Napoli, anziano 76enne chiuso nel parco comunale dai custodi: salvato dai pompieri

Il signor Ubaldo, di 76 anni, è rimasto chiuso col suo cagnolino nel Parco Viviani. I custodi sono andati via senza accorgersi della sua presenza. “Ero entrato poco prima delle 19 – racconta l’anziano – Nessuno ha controllato che fossi ancora dentro”. Salvato dopo un’ora dalla Polizia e dai vigili del fuoco.
A cura di Pierluigi Frattasi
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I custodi vanno via: un anziano di 76 anni resta chiuso nel parco comunale assieme al suo cagnolino. È accaduto oggi pomeriggio al signor Ubaldo che stava facendo una passeggiata nel Parco Viviani, che si trova tra via Girolamo Santacroce e Corso Vittorio Emanuele, a Napoli. Alla chiusura dei cancelli, attorno alle ore 19, però, il signor Ubaldo non ha fatto in tempo ad uscire. “La strada era lunga – racconta – mi sono affrettato e pensavo di essere in tempo, invece avevano già chiuso i cancelli”. Ubaldo è rimasto così prigioniero nel Parco per circa un'ora, quando poi sono arrivati i soccorsi: la Polizia di Stato, la polizia Municipale e i vigili del fuoco che finalmente hanno spezzato la catena del cancello e l'hanno liberato. “Diverse persone mi avevano visto all'interno – spiega Ubaldo – Non capisco come sia stato possibile. Dovrebbero controllare se il parco è vuoto, prima di chiudere. Se qualcuno si sentisse male, cosa accadrebbe?”. Il parco comunale chiude alle 19.

Anziano di 76 anni chiuso nel parco, salvato dai pompieri

Una storia per fortuna a lieto fine quella di Ubaldo e del suo cagnolino. “Sono entrato nel parco verso le 7 meno un quarto di sera e mi sono accorto in effetti che andavo un po' controcorrente, perché la gente stava uscendo. Ho saputo dopo che stasera c'era la partita del Napoli. Volevo restare solo pochi minuti per far passeggiare il cane. All'ingresso due persone mi avevano chiesto di mettergli il guinzaglio e ho pensato che fossero i custodi. Poco prima delle 19 sono tornato indietro. Ma quando sono arrivato al cancello l'ho trovato chiuso con un lucchetto. I custodi erano andati via. Nessuno ha controllato che fossi ancora dentro. A quel punto mi sono sentito perso – continua Ubaldo – Ho chiamato il 112 e il centralinista mi ha subito rassicurato. Poi sono arrivati la Polizia e i vigili urbani e infine i pompieri che hanno tagliato la catena. Quello che dispiace non è tanto la manciata di minuti di ritardo, ma se qualcuno si fosse sentito male, cosa sarebbe successo? Non ci vuole niente a dare un'occhiata nel parco. Perché non si dotano di un fischietto per richiamare le persone dentro?”.

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