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Napoli Bike Festival 2016, la quinta edizione parte dalla Sanità

Dal 20 al 22 maggio torna per il quinto anno il Napoli Bike Festival, la manifestazione sulla mobilità sostenibile più importante del sud Italia. Quest’anno si parte dal Rione Sanità, per arrivare alla Mostra d’Oltremare. Tre giorni di pedalate, incontri pubblici e giochi, con una novità: la corsa d’epoca “Cazzimbocchia”.
A cura di Andrea Parrella
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Dal 20 al 22 maggio va in scena la quinta edizione del Napoli Bike Festival 2016, la manifestazione dedicata alla mobilità sostenibile che dal 2011 è cresciuta sempre più, attestandosi come il principale evento dedicato alle due ruote del sud Italia. Ancora una volta, a fare da sfondo alla manifestazione ci sarà la Mostra d'Oltremare, un luogo cruciale per la città, un punto verde riaperto al pubblico negli ultimi anni divenuto un vero e proprio fulcro per i ciclisti napoletani, soprattutto i più piccoli.

Proprio ai bambini, ma non solo, è dedicato il Napoli Bike Festival 2016, una manifestazione che si snoda su tre giorni di programmazione prevedendo incontri, discussioni, laboratori sull'utilizzo e la riparazione della bicicletta, momenti ludici, gare con mezzi e abbigliamento d'epoca oltre che tour della città di Napoli in bicicletta. Sempre più gli organizzatori della manifestazione tentano di rafforzare la sinergia con l'amministrazione comunale per promuovere il cicloturismo e tutte le attività che possano permettere la scoperta delle meraviglie partenopee e non solo.

Il punto di partenza è l'esempio dell'Olanda, afferma Luca Simeone, organizzatore del Napoli Bike Festival. Una delegazione composta da rappresentanti del comune di Napoli, tra i quali l'ex assessore alle politiche giovanili Alessandra Clemente è stata ospitata proprio nella terra dei tulipani qualche mese fa per uno studio reciproco dell'uso della bicicletta. E per quanto l'Italia abbia ancora molti passi da fare nella direzione del sostegno alla mobilità verde, quello di Napoli è risultato uno degli esperimenti più interessanti degli ultimi anni.

Si parte dal quartiere Sanità

Quest'anno il Napoli Bike Festival decide di partire da qui. Quello del Rione Sanità è uno dei quartieri più complessi della città, noto nelle cronache recenti come luogo di fatti di omicidi di camorra e vittime innocenti. Per questo l'organizzazione del Festival, che fa del cambiamento culturale un presupposto imprescindibile, ha deciso di dare il via alla manifestazione da qui, grazie anche alla convergenza di intenti con la nota pizzeria Concettina ai Tre Santi. Il gestore, Ciro Oliva, preparerà una pizza speciale per i ciclisti e alle 17,30 del 20 maggio, da piazzetta San Gennaro, il Napoli Bike Festival 2016 prenderà il via. La benedizione è arrivata anche da Padre Alex Zanotelli.

La Cazzimbocchia, la corsa in bici d'epoca

Il programma, come detto, prevede eventi formativi, incontri in cui si raccontano esperienze virtuose, a livello turistico e sociale, di cui sono protagoniste persone provenienti da tutta Italia. Corsi per imparare ad andare in bici, per capire come ripararla (qui tutto il programma completo). Ma la vera novità di questa quinta edizione del Napoli Bike Festival, la più intrigante, è certamente la Cazzimbocchia. Il nome, manco a dirlo, prende origine dalla definizione tutta partenopea del sanpietrino, nonostante l'etimologia tedesca significhi "schiena di gatto". Si tratta di una corsa in bici e abbigliamento d'epoca che prenderà il via domenica mattina, all'alba, per le strade di Napoli. Circa 40 chilometri, tre gran premi della montagna e un'avventura che si annuncia bella quanto probante e, certamente, non per tutti. Ma per un amante di fotografia, oltre che di bici, potrebbe essere un'imperdibile occasione per ritrovarsi davanti scene di fatica fuori dal tempo.

Il futuro del Napoli Bike Festival

Infine il futuro del Napoli Bike Festival. Non è solo una coincidenza che l'età della manifestazione coincida con quella dell'amministrazione comunale De Magistris, il sindaco uscente ricandidato per le elezioni di giugno. Questa giunta si è spesa molto per la realizzazione di una pista ciclabile (certo criticata, ma esistente) e sta lottando per riportare in circolazione le bici del progetto Bike Sharing Napoli, fermo da mesi. Tuttavia, aldilà di un sostegno morale e di intenti convergenti, la manifestazione non si sostiene con fondi pubblici ma fa affidamento unicamente sull'aiuto di sponsor privati. Dai vertici di Mostra d'Oltremare alla conferenza stampa di presentazione, al netto degli intenti espressi del tutto affini all'idea di proseguire nella collaborazione, sono emerse alcune perplessità sulla reale volontà che questo progetto ha di "diventare grande". Giuseppe Oliviero, membro del cda di Mostra d'Oltremare, ha bonariamente indirizzato il rimprovero agli organizzatori della manifestazione. Ma diventare grandi cosa può significare esattamente? E' forse in discussione la collaborazione futura con Mostra qualora non ci fosse un cambio di passo? Una sesta edizione del Napoli Bike Festival non sembra in discussione, ma dopo quattro celebrate a Mostra d'Oltremare risulterebbe alquanto incomprensibile un'altra casa per questo evento. Il presidio costante, che non si fatica a definire "civico" per il suo valore sul lungo periodo, di Napoli Pedala nello storico parco fieristico di Fuorigrotta, riportato alla sua naturale funziona negli ultimi anni, ha fatto sì che Mostra d'Oltremare diventasse per forza di cose un punto di riferimento per i ciclisti e per tanti genitori che hanno portato qui i loro figli, in questi anni, ad abituarsi all'idea delle due ruote. La speranza è che il valore, simbolico ma non solo, di questo presidio venga tenuto a mente, soprattutto per la sopravvivenza di uno spazio come quello del centro fieristico, che deve essere di tutti i napoletani. Mentre festeggiamo la quinta edizione del Napoli Bike Festival, pensiamo già alla sesta, proprio alla Mostra d'Oltremare.

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