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Napoli, cadono calcinacci nella chiesa chiusa di San Diego: “Il Comune la metta in sicurezza”

Chiusa dal 2016 a causa di alcune infiltrazioni, la chiesa di San Diego all’Ospedaletto custodisce dei tesori che rischiano di essere dimenticati. Il Rettore, Padre Simone Osanna, ha scritto al sindaco Luigi de Magistris, perché dopo le ultime piogge la situazione potrebbe peggiorare. Sono cadute alcune tegole e la chiesa è di proprietà del Comune di Napoli a cui Padre Osanna chiede di intervenire.
A cura di Gaia Martignetti
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C'è una chiesa di fronte la Questura di Napoli, in via Medina, che è chiusa dal 2016 e custodisce tesori quasi dimenticati. Le piogge di questi giorni hanno aggravato le già precarie condizioni della chiesa di San Diego all'Ospedaletto che da tre anni non apre le sue porte ai fedeli. Il Rettore, Padre Simone Osanna, ha da tempo denunciato le condizioni di abbandono.

«C'era una piccola infiltrazione che risale al 2016 – spiega – la chiesa è di proprietà del Comune che ha chiuso immediatamente la struttura. Ho dovuto prendere la statua preziosa di San Giuseppe che era lì custodita, perché ancora oggi cadono dei calcinacci. Con questi temporali e queste piogge, spiega Padre Osanna, i residenti mi hanno avvisato che erano cadute delle tegole e si era formato un buco. Il Comune (in questi anni ndr) è venuto a fare i sopralluoghi ma dal 2016 non è stato risolto nulla. Sono cose che, è vero che si stanno verificando all'interno, ma vedo che anche la facciata si sta rovinando. Non credo sia una grossa spesa mettere una rete di protezione sia all'interno che all'esterno».  Padre Osanna ha anche scritto al sindaco di Napoli Luigi de Magistris perché la chiesa venga messa in sicurezza e restituita alla comunità.

Egregio Signor Sindaco, la chiesa di San Diego all’Ospedaletto, sita in via Medina 3, di proprietà del Comune di Napoli, gravata da un’infiltrazione mai risolta, è stata oggetto di ulteriori danni alla tettoia causati dagli ultimi eventi meteorologici. La chiesa era un luogo di culto ancora officiato ma purtroppo, quando abbiamo comunicato al Comune i danni dell’infiltrazione chiedendo un intervento, ci fu risposto che non era possibile procedere al ripristino e l’unica soluzione era la sua chiusura al pubblico. La chiesa ora è inaccessibile e nulla è stato fatto in questi anni, nonostante i ripetuti solleciti agli organi competenti in ragione delle richieste dei fedeli e delle numerose opere d’arte in essa contenute. Questa volta il danno rischia di compromettere seriamente la struttura: dal buco provocato nelle tettoie dal vento penetra acqua che mette in serio pericolo la staticità delle volte. Allego le foto del danno nella speranza che questa volta l’amministrazione comunale prenda in seria considerazione un ripristino della struttura. Comunico altresì che il sottoscritto declina ogni responsabilità circa eventuali danni causati a persone o cose che possano occorrere a cittadini che transitano nei pressi della chiesa.

La chiesa racconta il Rettore, custodisce tesori inestimabili, per questo la sua riapertura è ancora più importante.«Il mio dispiacere è chiudere una chiesa del genere che ha delle opere bellissime, di Solimena, Caracciolo. Vogliamo parlare di turismo, ma i turisti cosa devono vedere a Napoli? Chiese chiuse? Chiese così preziose, così importanti che stanno cadendo a pezzi? Cosa devono guardare i turisti, conclude, i lupi che hanno messo a piazza Municipio?».

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Giornalista professionista e Videoreporter a Fanpage.it dal 2018. Oggi sono Vice capo dell'area video del giornale. Prima la Stampa, Il Fatto Quotidiano e altre cose. Menzione speciale per il premio “Mimmo Ferrara” nel 2021, per il lavoro durante la pandemia da Covid -19. Nel 2022 ho vinto il premio "Mario Sarzanini" per l'inchiesta a puntate, da infiltrata, nella galassia No Vax e No Green Pass e per l'inchiesta "Croce Nera", sulla gestione delle ambulanze private negli ospedali napoletani.
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