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Covid 19

Napoli, con il lockdown è diminuito l’inquinamento: oltre il 50% in meno di gas nocivi nell’aria

Il rapporto “Mobilitaria 2020”, studio annuale sull’inquinamento atmosferico del Centro nazionale delle ricerche, ha evidenziato che con il lockdown, vista la considerevole diminuzione del traffico, l’atmosfera ha tratto grossi benefici. A Napoli, a marzo e aprile, la concentrazione di biossido di azoto nell’aria è scesa fino al 57% in meno rispetto agli anni precedenti.
A cura di Valerio Papadia
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Sono stati pubblicati i risultati di "Mobilitaria 2020", studio annuale sull'inquinamento atmosferico condotto dal Kyoto Club e dall'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio delle Ricerche (Cnr-Iia) che si concentra sulla qualità dell'aria in relazione alle politiche di mobilità urbana nelle principali 14 città del nostro Paese. Quello che si evidenzia nello studio è che, se la pandemia di Coronavirus ha fatto pagare un prezzo enorme all'Italia in termini di vittime, sofferenza e crisi economica, dall'altro lato il lockdown – il periodo di chiusura quasi totale per evitare la diffusione del virus – ha senz'altro giovato all'inquinamento, che si è drasticamente ridotto in quasi tutto lo Stivale nei mesi di marzo e aprile del 2020, rispetto allo stesso periodo di riferimento negli anni che vanno dal 2016 al 2019. A Napoli si registrano risultati incoraggianti: a marzo 2020, la concentrazione di biossido di azoto (NO2, si tratta di uno dei gas più nocivi) è stata inferiore del 33% rispetto a quanto registrato nello stesso mese, negli anni scorsi; ad aprile 2020 la situazione è addirittura migliorata, dal momento che la concentrazione di NO2 è stata del 57% in meno.

Ottimi risultati sono stati raggiunti anche a Roma, che ha fatto registrare il crollo più considerevole della concentrazione di biossido di azoto: 59% a marzo e 71% ad aprile. Molto bene anche Torino e Milano. "È stato analizzato nel periodo del lockdown nazionale a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 l’effetto sulla qualità dell’aria. I due mesi di blocco hanno permesso di comprendere l’importante impatto del traffico veicolare, in particolare quello privato, oltre che sulle emissioni di alcuni inquinanti anche sulle concentrazioni rilevate dalle centraline; tale evidenza risulta molto marcata, in accordo con quanto emerso dalle analisi delle stesse Agenzie per gli inquinanti legati direttamente al traffico, quale il biossido di azoto e in modo minore ma comunque allo stesso modo evidente anche per il particolato atmosferico" ha detto Francesco Petracchini, direttore di Cnr-Iia.

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