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Covid 19

Napoli, curato con lo sciroppo, ma aveva il Coronavirus: tampone effettuato in ritardo

Luigi Starita è deceduto all’ospedale Loreto Mare dopo quasi un mese di agonia: curato con dello sciroppo per la tosse l’uomo, originario della Penisola Sorrentina, aveva il Coronavirus, come ha dimostrato il tampone, i cui risultati sono arrivati solo poco prima della morte. I congiunti chiedono alla magistratura di aprire una inchiesta per.
A cura di Valerio Papadia
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Curato con uno sciroppo per la tosse, ma aveva il Coronavirus: questa la tragica storia di Luigi Starita, residente nella Penisola Sorrentina e deceduto per Covid-19 lo scorso 30 marzo all'ospedale Loreto Mare di Napoli, dove era stato ricoverato. Un'agonia durata quasi un mese quella di Luigi Starita, come racconta la figlia al Mattino, senza che nessuno si preoccupasse, nonostante sintomi evidenti e la sofferenza dell'uomo, di eseguire il tampone in tempo. E qui c'è un'altra beffa: il risultato del tampone, eseguito tardivamente, è arrivato soltanto poco prima della morte, quando le condizioni dell'uomo erano già disperate, e ha confermato quello che tutti già sospettavano: Luigi Starita aveva contratto il Coronavirus. I famigliari del pensionato, residente a Piano di Sorrento, nella provincia partenopea, adesso chiedono alla Procura di Torre Annunziata di sequestrare le cartelle cliniche e di avviare una inchiesta per fare piena luce sul decesso di Starita, per accertare eventuali responsabilità e soprattutto per capire se, nonostante fosse stato chiesto ripetutamente, il tampone non è stato eseguito prima, e il risultato è arrivato soltanto poco prima del decesso, quanto la situazione era già critica.

Come racconta ancora sua figlia, il calvario di Luigi Starita inizia lo scorso 8 marzo, quanto l'uomo comincia a presentare tosse e febbre alta. Il medico curante del pensionato, contattato, provvede a tranquillizzare la famiglia, ma qualche giorno dopo, il 14 marzo, la situazione degenera: contattato nuovamente, il medico prescrive iniezioni di Rocefin e Bentelan, un antibiotico e un cortisonico, che potrebbero alleviare la sintomatologia presentata dall'uomo. Contattata allora la guardia medica del posto, due sanitari si presentano a casa di Starita, constatando una bronchite ma senza disporre né il tampone né il ricovero in ospedale, ma soltanto prescrivendo uno sciroppo per la tosse. Soltanto il 19 marzo, con l'ulteriore peggioramento delle condizioni di salute, arriva il ricovero all'ospedale di Sorrento, dove viene finalmente eseguito il tampone, che viene spedito all'ospedale Cotugno di Napoli, centro di riferimento regionale per il Covid-19, per le analisi. Il 24 marzo le condizioni di Luigi Starita appaiono critiche: viene così trasferito all'ospedale Loreto Mare di Napoli. Nel frattempo arriva anche il risultato del tampone ma, il 30 marzo, purtroppo Luigi Starita muore.

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