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Napoli, due auto a fuoco nella notte, una è di una donna vicina a un ras di camorra

Due automobili sono state completamente distrutte da un incendio nel centro di Napoli, in vico Santissimi Filippo e Giacomo. Sul posto i vigili del fuoco e la Polizia di Stato. Una delle vetture apparterrebbe a una donna vicina a un pregiudicato di un clan di camorra della zona: si indaga anche sull’ipotesi intimidazione.
A cura di Nico Falco
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Due automobili sono andate a fuoco nella notte scorsa in vico Santissimi Filippo e Giacomo, nel centro di Napoli, nei pressi della scuola Confalonieri, nel quartiere Vicaria-Mercato. Si tratta di una Panda e di una Smart, che nel rogo sono andate completamente distrutte. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco per domare le fiamme, non si registrano feriti né danni di altro tipo. Si indaga sull'ipotesi accidentale, ma anche sulla pista dell'intimidazione: una delle vetture sarebbe di proprietà di una donna vicina a un boss di un clan di camorra della zona.

Le fiamme sono divampate intorno alle 4, nella notte tra il 15 e il 16 ottobre. Le due vetture erano parcheggiate adiacente al muro. Intervenuta anche la Polizia di Stato per le indagini. I proprietari, residenti nella zona, sono stati ascoltati dagli investigatori; hanno negato di avere mai ricevuto minacce o intimidazioni. Resta da stabilire la causa del rogo; i vigili del fuoco non avrebbero trovato evidenti tracce di inneschi o di liquido infiammabile, il che tiene in piedi la pista dell'incidente: non si esclude che a scatenare l'incendio possa essere stato un corto circuito partito da una delle due automobili e che le fiamme abbiano avvolto anche l'altra vettura prima dell'arrivo dei soccorsi.

Bruciata auto di donna vicina al ras di camorra

Una delle due automobili risulta appartenere a una donna, non direttamente legata alla criminalità, che da fonti investigative sarebbe vicina a un giovane pregiudicato, attualmente detenuto, che era stato ai vertici di un clan della zona e che viene indicato dagli inquirenti come quello che ha cercato di rimettere in sesto il gruppo criminale dopo l'arresto del boss. Alla luce di questa circostanza non si esclude che l'incendio, le cui case restano comunque da definire, possa in realtà essere una intimidazione i cui motivi sarebbero a questo punto da ricercare nelle dinamiche criminali della zona.

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