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Covid 19

Napoli, il condominio vuole cacciare medici e infermieri: ‘Portano il coronavirus’

In un condominio del centro di Napoli alcuni residenti avrebbero tentato di cacciare medici e infermieri che erano stati ospitati in un appartamento e in un b&b. Le proprietarie delle due abitazioni affermano di essere state contattate e accusate di avere messo in pericolo gli altri permettendo l’accesso a persone che potrebbero portare il virus nel palazzo.
A cura di Nico Falco
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Infermieri sgraditi, perché "possono portare il coronavirus nel palazzo". Perché ci sono persone già ammalate, degli anziani, e non era proprio il caso di "far venire anche questi untori". La storia arriva da un condominio del centro di Napoli, dove la paura del contagio sembra essere diventata il pretesto per far riemergere vecchi dissidi, anche se stavolta con un obiettivo preciso: far lasciare l'abitazione a quattro operatori sanitari che sono arrivati in città per aiutare negli ospedali a fronteggiare la pandemia in corso. La situazione emerge in seguito a una denuncia dell'Abbac, Associazione dei B&B, Affittacamere Case Vacanze. Fanpage.it ha contattato i protagonisti, cercando di ricostruire la vicenda: si tratta della proprietaria di un appartamento, affittato in locazione breve, della titolare di un b&b e dell'amministratore del condominio che, però, risulta attualmente irrintracciabile.

La proprietaria dell'appartamento racconta che i problemi sono cominciati quando ha aderito all'invito del Comune di Napoli per ospitare il personale sanitario. Dice di essere stata contattata dal portiere dello stabile che, senza mezzi termini, le avrebbe detto che la scelta di affittare a medici e infermieri non era ben vista dagli altri abitanti in quanto la loro presenza era motivo di preoccupazione.

Dello stesso tenore il racconto della titolare del b&b che, si precisa per completezza, ha anche un contenzioso aperto con il condominio il regolamento, vecchio di decenni, vieta la presenza di affittacamere e affini nel palazzo. Spiega di avere avviato l'attività da quasi due anni, e che dal primo momento ha dovuto scontrarsi con gli altri condomini. I contrasti, aggiunge, si sono però riaccesi quando anche lei si è proposta per ospitare il personale sanitario. Racconta di essere stata contattata telefonicamente da un condomino, la seconda volta con numero nascosto, che dicendole di stare parlando anche a nome degli altri le avrebbe sottolineato che la scelta di far entrare quegli ospiti avrebbe "portato a delle conseguenze", alludendo probabilmente a una nuova causa da parte del condominio. E aggiunge che dopo le insistenze dei condomini l'amministratore avrebbe inviato una lettera al Comune di Napoli, menzionando il vecchio regolamento ma anche la questione Covid-19.

L’Abbac ha appena inviato una protesta formale nei confronti del condominio e all’Amministrazione Comunale. "È una brutta pagina – dice il presidente, Agostino Ingenito – che offusca e intristisce il grande cuore dei napoletani e dei nostri gestori che pur di dare una mano si erano messi a disposizione, offrendo le loro migliori stanze, con l’obiettivo di contribuire a questa emergenza sanitaria. Essere tacciati da untori, fare un processo sommario ripescando un vetusto regolamento condominiale, con il solo obbiettivo di espellere i medici e gli infermieri che sono stati ospitati in due strutture  ubicate nel condominio. Facciamo appello al buon senso, chiediamo l’intervento dell’associazione dei condomini, e dell’Amministrazione Comunale e della Regione. Il turismo è crollato, migliaia di nostre famiglie associate non hanno alcuna fonte di reddito e per loro nulla è stato ancora previsto, ed intanto sparuti condomini mettono in discussione l’enorme generosità e disponibilità dei napoletani che in queste settimane stanno dimostrando sensibilità e partecipazione alla grave emergenza con la conseguente crisi sociale ed economica".

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