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Napoli, in Cumana la mostra antiracket col nastro adesivo a coprire gli errori

In questi giorni la stazione di Montesanto della Cumana ospita i “Triangoli della legalità”, realizzati dalle associazioni Antiracket con l’Accademia di Belle Arti. Erano stati già ospitati nella stazione Cimarosa della Funicolare di Chiaia ma, dopo la stampa dei banner, era stato notato l’errore: probabilmente per incompatibilità dei font erano comparse lettere in più. Il problema risolto alla meglio col nastro adesivo.
A cura di Nico Falco
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Per chi passa in questi giorni nella stazione di Montesanto della Cumana è impossibile non notare le installazioni del piano superiore, nell’area di attesa davanti ai binari: sono i “Triangoli della legalità”, realizzati dalle Associazioni Antiracket e dagli allievi dell'Accademia di Belle Arti, che fino a metà febbraio erano stati esposti nella stazione Cimarosa della funicolare di Chiaia, gestita da Anm, e poi sono passate all’Eav. I banner, realizzati dagli allievi della cattedra di Illustrazione dell’Accademia, raccontano l’impegno quotidiano per la legalità e il contrasto alle mafie con le frasi di personaggi cardine della storia dell’antimafia come Paolo Borsellino e Giancarlo Siani.

Impossibile non notare, però, nemmeno che su molte di loro c’è appiccicato del nastro adesivo bianco con un carattere stampato. Il motivo è facile da capire: sotto, in trasparenza, si notano ancora dei caratteri che lì non dovrebbero esserci. Lettere accentate e vocali in surplus, probabilmente frutto di una incompatibilità dei font, ovvero del tipo di carattere usato, tra i programmi di chi ha composto la grafica e chi si è occupato della stampa.

E qui deve essere nato il problema: il lavoro ottimo dei ragazzi si sarebbe “macchiato” quando è arrivato alla tipografia, gli errori sono passati inosservati e sono finiti sulla stampa finale, presumibilmente quando l’inaugurazione era ormai prossima e non c’era più tempo per rifare tutto. Quindi per l’inaugurazione sono stati usati così, errore compreso, ma per la successiva esposizione è arrivata la soluzione di fortuna: un po’ di scotch, sperando che nessuno se ne accorga.

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