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Napoli, la comunità bengalese scende in piazza: “Basta violenza: contro di noi rapine e angherie”

La comunità bengalese è scesa in piazza questa mattina a Napoli per chiedere maggiore sicurezza e tutela dopo le aggressioni subite nei mesi scorsi da alcuni appartenenti alla comunità: il caso più eclatante quello avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 agosto quando due uomini sono stati pestati da una baby gang in zona Santa Lucia. Il presidio raggiungerà la Prefettura per un sit-in.
A cura di Chiara Ammendola
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La manifestazione della comunità bengalese a Napoli
La manifestazione della comunità bengalese a Napoli

Una manifestazione per dire basta alla violenza che negli ultimi mesi la comunità bengalese a Napoli ha dovuto subire. Per questo un gruppo di cittadini del Bangladesh questa mattina è scesa in piazza nella centralissima Garibaldi per chiedere maggiore sicurezza. Il corteo che ha raccolto l'adesione di numerose persone non solo appartenenti alla comunità bengalese si muoverà per raggiungere piazza del Plebiscito: qui ci sarà un sit-in di protesta davanti alla sede della prefettura di Napoli per far sentire la propria voce. Si tratta di un'iniziativa nata anche col sostegno di Cgil Campania dopo le diverse aggressioni subito nei mesi scorsi. L'ultima quella ai danni di Roton Kalak e di Azad Abul Kalam, due uomini pestati a sangue da una baby gang nella notte tra l'11 e il 12 agosto in zona Santa Lucia a Napoli.

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Ad avere la peggio fu il primo colpito al volto da alcune pietre lanciate dagli aggressori, successivamente identificati e arrestati dalla polizia: il 39enne è stato infatti costretto a subire diverse operazioni al volto a causa delle fratture riportate. Dopo poco più di un mese da quella barbara aggressione Roton Kalak ha deciso di scendere in piazza per unirsi al grido di protesta della sua comunità: con il viso ancora tumefatto si è unito ai tanti cittadini del Bangladesh che chiedono maggiore sicurezza e tutela: "Subiamo aggressioni, rapine e angherie ogni giorno. Lo denunciamo ma non cambia niente. Noi siamo qui per lavorare e siamo una comunità pacifica", spiega Jamal Qaddorah, responsabile immigrazione Cgil di Campania. Numerosi altri cittadini si aggiungeranno al sit-in dinanzi alla Prefettura mentre continuano ad arrivare bus in città con manifestanti solidali alla causa.

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