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Napoli, la Croce Rossa organizzerà corsi di autodifesa per i medici dopo le aggressioni al 118

Dall’inizio dell’anno a Napoli si sono verificate 32 aggressioni al personale delle ambulanze del 118. La Croce Rossa ha deciso di organizzare corsi di autodifesa per gli operatori sanitari. “Occorre formazione psicologica e poi serve una formazione fisica”, ha spiegato il presidente della Croce Rossa di Napoli Paolo Monorchio.
A cura di Enrico Tata
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Gli operatori sanitari a bordo delle ambulanze degli ospedali di Napoli dovranno frequentare corsi di autodifesa. Dopo gli ultimi episodi di violenza e le aggressioni al personale medico  del 118 la Croce Rossa del capoluogo campano ha deciso di aggiungere alla sua periodica formazione per i soccorritori anche un corso di tecniche di autodifesa, pensato per coloro che vivono e lavorano in realtà complesse. "Occorre formazione psicologica e poi serve una formazione fisica", ha detto all'agenzia ANSA il presidente della Croce Rossa di Napoli Paolo Monorchio.

Dall'inizio dell'anno 32 episodi di violenza

Intanto per mercoledì 16 maggio è stata convocata una riunione in prefettura proprio per discutere in merito alle aggressioni. Dall'inizio del 2018 solo a Napoli si sono verificati 32 episodi di violenza nei confronti di operatori e mezzi del 118. Sono trentadue su 134 giorni, in media uno ogni quattro giorni. Spiegava nei giorni scorsi Mario Forlenza, direttore della Asl Napoli 1: "Chiederò un incontro urgente al Prefetto e al Questore di Napoli per avere assicurazione che ogni possibile iniziativa o misura di sicurezza utile a contrastare tali episodi sia immediatamente adottata. Peraltro essendo le aggressioni in costante e preoccupante aumento non appaia fuori luogo anche la eventuale convocazione del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico". L'ultima aggressione, la trentaduesima, è stata denunciata ieri a Scampia. Così si legge sulla pagina Facebook ‘Nessuno tocchi Ippocrate': "Intorno alle ore 17.00 la Postazione 118 Scampia viene allertata per perdita di coscienza a Via Carratore. Giunti sul posto (scena tranquilla) si nota un signore sulla quarantina in posizione prona. Si provvede a girarlo ed a praticare le prime manovre.
Improvvisamente il paziente si risveglia, si alza di scatto in evidente stato di agitazione chiedendo per quale motivo fossero presenti medico ed infermiere del 118. Nonostante le spiegazioni, l’agitazione aumenta, accusando l’equipaggio di essere entrati in casa sua (chiamati da moglie e figlia). L’agitazione continua ad aumentare, inizia a battere i pugni su mura e porta d’ingresso, occupandola e gridando all’equipaggio che non potevano uscire dall’appartamento".

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