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Napoli, ladro arrestato mentre carica in auto i proiettori appena rubati nella scuola

i carabinieri di Pozzuoli hanno arrestato in flagrante un uomo di 43 anni, sorpreso mentre caricava in automobile tre proiettori, appena rubati dalla scuola “Giovanni Falcone” di Licola; Luigi Brusco, 43 anni, di Pozzuoli, era stato già arrestato per lo stesso motivo nel 2016, collegato a un furto di 38 computer in una scuola di Fuorigrotta, a Napoli.
A cura di Nico Falco
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I carabinieri lo hanno bloccato mentre caricava il terzo proiettore, gli altri due erano già nell'automobile. Strumentazione appena rubata da una scuola, e che sarebbe finita sul mercato della ricettazione. Luigi Brusco, 43 anni, di Pozzuoli, pregiudicato, è stato arrestato nella notte dai militari della stazione di Monteruscello e della Compagnia di Pozzuoli, che sono piombati sul posto dopo la segnalazione del custode della scuola. L'uomo, hanno appurato i carabinieri, si era intrufolato nell'istituto agrario e liceo scientifico “Giovanni Falcone” di via Domitiana, a Licola, sfondando il vetro di una finestra del piano terra; è stato arrestato in flagranza per furto aggravato e sarà giudicato per direttissima. La refurtiva è stata restituita alla scuola, mentre le indagini proseguono per appurare se il 43enne sia coinvolti in altri furti simili avvenuti ai danni di istituti scolastici di recente.

Luigi Brusco era stato arrestato per lo stesso motivo nel novembre 2016, identificato grazie ai sistemi di videosorveglianza dell'Augusto Righi di Fuorigrotta, dove era entrato dopo aver divelto con un crick l'inferriata di protezione di una finestra. Nella notte del precedente 2 agosto erano state scassinate 38 cattedre e portati via altrettanti computer dei docenti. L'uomo era stato identificato grazie a un particolare, che era stato notato nelle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza: gli mancano l'indice e il pollice della mano sinistra. Nel corso delle successive verifiche i militari della stazione di Fuorigrotta avevano perquisito la sua abitazione, dove avevano trovato l'abbigliamento e le calzature usati per il furto, elementi che, insieme ai nastri acquisiti, avevano portato all'a ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip.

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