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Napoli, lettera di minacce ed un proiettile contro il titolare del Lanificio 25

La lettera è stata pubblicata dallo stesso gestore del locale del centro storico partenopeo su Facebook: oltre alle minacce, anche un proiettile. Era accaduto lo scorso 15 ottobre, ma per non intralciare le indagini delle forze dell’ordine la vicenda non era stata resa nota pubblicamente. “Ma noi non molliamo”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La lettera minatoria ricevuta dal titolo del Lanificio25.
La lettera minatoria ricevuta dal titolo del Lanificio25.

NAPOLI – Una vera e propria minaccia di morte, con tanto di proiettile, quella recapitata a casa di Franco Rendano, noto medico napoletano e gestore del Lanificio 25, storico locale del centro storico di Napoli. Lo ha rivelato lo stesso Rendano, con un lungo post sulla pagina Facebook del locale stesso, sulla quale ha anche pubblicato la foto della lettera ricevuta e del proiettile all'interno della busta. Oltre alle minacce ed un proiettile, la lettera ha anche un mittente con tanto di indirizzo, risultato ovviamente essere falso.

L'episodio risale allo scorso 15 ottobre ma, spiega Rendano, su consiglio di Carabinieri e Polizia non ha reso note le minacce per evitare di intralciare le indagini. Il Lanificio 25, che dal 2006 ha organizzato migliaia di eventi nel cuore di Napoli, ha come obiettivo "rendere viva e vitale Porta Capuana, una parte di Napoli ricca di storia e di tradizioni preda di un degrado crescente", ha spiegato ancora Rendano. E proprio questo, a quanto pare, avrebbe infastidito qualcuno. "Ho ricevuto la minacciosa missiva direttamente a casa e non al Lanificio 25, sede delle attività. Per giunta la busta mi è stata consegnata personalmente dal portiere tornando a casa con la mia compagna che aveva appena partorito nostro figlio e che rimasta terrorizzata ancor più di me", ha continuato ancora Randano.

Ma proprio per questo, da parte di Randano, non c'è alcuna intenzione di abbandonare l'attività. "Il Lanificio 25 continuerà a vivere appena riusciremo a sbloccare una vicenda che, in mia assenza, ha causato la chiusura dello spazio. E' successo durante una allegra festa di beneficenza organizzata da 4 associazioni benefiche, che fanno capo all'Università Federico II, per raccogliere fondi per la lotta contro l’AIDS". Proprio qualche tempo fa, nel locale nei pressi di Porta Capuana, si era tentato anche uno show cooking con Gino Sorbillo, a sua volta "raggiunto" da una bomba che suonava come un "avvertimento", proprio pochi giorni fa.

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