Napoli, mamma e figlia sfrattate non vivono più in auto: nuovi documenti e nuovo lavoro
C'è una svolta positiva, sperando nel definitivo lieto fine, nella vicenda dalle due donne di 54 e 32 anni, mamma e figlia, che dallo scorso 8 novembre vivevano nella loro automobile a Pianura, quartiere della periferia occidentale di Napoli, dopo essere state sfrattate: la loro condizione di vita, fortunatamente, è cambiata. Le due donne, infatti, hanno trovato ospitalità da un amico del marito, abbandonando così l'abitacolo dell'auto; non solo, hanno trovato anche un lavoretto che possa farle ricominciare daccapo e, in più, hanno ricevuto le nuove carte d'identità, dal momento che si trovavano anche senza documenti, scaduti, per i quali, non avendo una residenza fissa, avevano difficoltà nel rinnovo.
La condizione in cui versavano le due donne venne resa nota su un gruppo Facebook dedicato al quartiere di Pianura, nel quale si raccontava la storia delle due donne, costrette a vivere da qualche tempo in auto, aiutate soltanto dalle associazioni di volontariato, dalla Protezione Civile e poi dalla IX Municipalità. A Fanpage.it, che le ha intervistate, le due donne hanno raccontato la loro vicenda: il marito – e padre – è finito in carcere e così le due si sono ritrovate senza una entrata fissa, anzi, con una spesa aggiuntiva, senza più un lavoro, senza la possibilità di pagare l'affitto; sono state così sfrattate e, l'8 novembre scorso, come hanno raccontato, si sono ritrovate a dormire in auto. Ai microfoni di Fanpage.it, le due donne avevano chiesto soltanto un "buco", un appoggio, anche di fortuna e temporaneo, dal quale ripartire, e i documenti, scaduti da tempo, che avevano problemi a rinnovare non potendo fornire una residenza fissa.