Napoli nella morsa degli incendi: ancora fiamme e fumo ai Camaldoli e a Pianura
Dopo i Camaldoli e Scampia, Quarto. Non si fermano gli incendi nel Napoletano, gli ultimi casi nella notte scorsa, tra Marano e Quarto. I Vigili del Fuoco sono intervenuti per un incendio di sterpaglie nella zona di via Marano-Quarto, precedentemente altri interventi avevano riguardato Marano, tra via Del Mare e la strada Marano-Pianura, che congiunge il quartiere dell'area ovest di Napoli con il Comune limitrofo. Le nubi che si alzano invadono le case dei cittadini, causando problemi respiratori e costringendo gli abitanti a rimanere tappati nelle abitazioni.
Venerdì sera, dopo un intervento durato tutta la giornata, la collina dei Camaldoli era ancora in fiamme. Malgrado per ore si fossero alternati gli elicotteri dei Vigili del Fuoco, che per lo spegnimento prelevavano l'acqua dai laghetti dell'Oasi degli Astroni, era ancora ben visibile una larga lingua di fuoco che continuava a bruciare sul costone della montagna.
Tra gli incendi di maggiori dimensioni degli ultimi giorni c'è quello dell'8 agosto a Scampia, quando le fiamme hanno aggredito il costone della Perimetrale di Melito, vicino al campo Rom, e sono arrivate a lambire le abitazioni e le aree di parcheggio dei residenti, e quello del 4 agosto nella zona di Capodichino, in zona San Pietro a Patierno, quando i Vigili del Fuoco hanno dovuto lavorare a lungo facendo "da barriera" per arginare l'incendio e tenere le fiamme lontane dalle case.
Le nubi tossiche e la puzza di plastica bruciata
A peggiore le cose, gli sversamenti abusivi. Le nubi che si alzano in questo caso, infatti, anche quelle che provengono da incendi di aree boschive e sterpaglie, sono ugualmente tossiche. Gli incendi non bruciano, infatti, soltanto la vegetazione, ma anche cumuli di rifiuti che spesso vengono abbandonati tra gli alberi o gettati nei dirupi. Piccole discariche abusive lasciate in luoghi anche difficili da raggiungere, che vengono rapidamente avvolti dalle fiamme.