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Napoli, ragazzo scippato del pc con le foto della mamma morta, la polizia lo recupera

Un giovane di Pianura, quartiere di Napoli, è stato scippato il 18 maggio del portatile su cui c’erano le ultime e uniche fotografie della madre, morta improvvisamente pochi giorni dopo. La Squadra Anticrimine del commissariato locale ha cominciato a battere il quartiere arrivando poche ore dopo all’individuazione del criminale e a recuperare il pc.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Un rapinatore lo aveva aggredito in strada, lo aveva scaraventato a terra e gli aveva strappato il computer portatile dalle mani. Oltre al danno fisico, e a quello economico, quello affettivo: su quell'hard disk c'erano le uniche fotografie della giovane madre, morta pochi giorni fa. Ma la storia, cominciata come uno dei tanti scippi che purtroppo avvengono quotidianamente, si è conclusa con un lieto fine: il criminale è stato individuato, il computer recuperato e il ragazzo, un giovane del quartiere Pianura, zona ovest di Napoli, ha potuto rivedere i ricordi di sua madre.

L'episodio risale a due giorni fa, lunedì primo maggio, quando il ragazzo stava camminando in una stradina di Pianura col computer portatile sotto il braccio. Era stato preso di mira da un criminale in scooter, che aveva notato il pc e si era avvicinato cogliendolo alle spalle. Lo avevano strattonato, spintonato, buttato a terra. Ed era scappato col computer. Agli agenti della Squadra Anticrimine di Pianura il giovane, spaventato e ferito, aveva confidato quello che più gli premeva: non tanto recuperare il computer, quello avrebbe potuto ricomprarlo. Ma riavere quello che era memorizzato sull'archivio: gli ultimi e unici ricordi della madre, deceduta improvvisamente pochi giorni fa. Perso quell'hard disk, non avrebbe potuto più rivederla.

Gli agenti hanno avviato le indagini, battendo le strade del quartiere. Il cerchio si è chiuso tre ore dopo, quando il criminale è stato individuato. Non si era ancora disfatto del bottino. I poliziotti hanno così portato il computer in commissariato e hanno avvisato il ragazzo chiedendogli di raggiungerli per verificare che quello trovato fosse proprio il suo. Lui ha aperto il portatile, con le dita tremanti ha digitato la password, e lo schermo si acceso. E le foto erano ancora lì: sua madre, da quello schermo, poteva continuare a sorridergli.

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