A cura di
Ciro Pellegrino
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Il vento che spira forte sulla città di Napoli sospinge l'uno contro l'altro gli alberi delle barche a vela sul Lungomare Caracciolo all'altezza del Castel dell'Ovo, davanti all'isolotto di Megaride, tra gli alberghi del Lungomare e la fine di via Santa Lucia, dove si vede chiaramente il tufaceo monte Echia.
Ed è in questo momento che ha luogo un singolare e suggestivo fenomeno: le folate si trasformano in una musica simile a quella di uno xilofono. Sono i legni delle barche che cozzano e danno luogo a questo concerto di vento. Per ottenere questo effetto, spiegano velisti e pescatori, occorre che il vento spiri ad almeno una trentina di chilometri all'ora.
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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli).
Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.