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Napoli, il rumore del vento si trasforma in musica sul lungomare Caracciolo

Il vento che spira forte sul Golfo di Napoli sospinge gli alberi delle barche l’uno contro l’altro, dando vita ad un singolare e suggestivo fenomeno: una sorta di musica che assomiglia a quella, legnosa, prodotta da uno xilofono. È un momento che si ripete raramente ma quando accade attira l’attenzione di napoletani e turisti.
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Il vento che spira forte sulla città di Napoli sospinge l'uno contro l'altro gli alberi delle barche a vela sul Lungomare Caracciolo all'altezza del Castel dell'Ovo, davanti all'isolotto di Megaride, tra gli alberghi del Lungomare e la fine di via Santa Lucia, dove si vede chiaramente il tufaceo monte Echia.

Ed è in questo momento che ha luogo un singolare e suggestivo fenomeno: le folate si trasformano in una musica simile a quella di uno xilofono. Sono i legni delle barche che cozzano e danno luogo a questo concerto di vento. Per ottenere questo effetto, spiegano velisti e pescatori, occorre che il vento spiri ad almeno una trentina di chilometri all'ora.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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