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Napoli, ruspe all’ospedale San Giovanni Bosco per abbattere il gabbiotto dei parcheggiatori abusivi

Questa mattina, 30 novembre, all’ospedale San Giovanni Bosco sono entrate in azione le ruspe per abbattere il gabbiotto utilizzato dai parcheggiatori abusivi nel piazzale esterno del nosocomio. “Mettiamo in campo il nostro massimo impegno. Del malaffare non resteranno neanche le macerie” ha dichiarato Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro.
A cura di Valerio Papadia
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Ciro Verdoliva, direttore generale Asl Napoli 1 Centro, e le ruspe in azione all'ospedale San Giovanni Bosco
Ciro Verdoliva, direttore generale Asl Napoli 1 Centro, e le ruspe in azione all'ospedale San Giovanni Bosco

Si sono presentate le ruspe, questa mattina, sabato 30 novembre, all'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. L'obiettivo è stato quello di abbattere il gabbiotto utilizzato dai parcheggiatori abusivi nel piazzale esterno del nosocomio della Doganella, del quale l'Asl Napoli 1 Centro si è riappropriato lo scorso febbraio. Entusiasta Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro, che si è recato sul posto questa mattina. In una nota diramata dall'Azienda sanitaria locale, nella quale sono riportate le parole di Verdoliva, si legge: "È una sfida che stiamo affrontando con determinazione, mettendo in campo quelle azioni di nostra stretta competenza che sommate a quanto di importante ha fatto e continua a fare l’Autorità Giudiziaria stanno consentendo la rinascita delle attività clinico-assistenziali. Solo così si può avere un’assistenza di qualità anche in ospedali nei quali le nostre donne e i nostri uomini garantiscono con la loro professionalità l’erogazione di servizi essenziali in condizioni di prima linea".

La nota prosegue: "La determinazione di riprendersi il San Giovanni Bosco nasce dalla considerazione che tra il dire (ovvero il desiderio di contrastare il malaffare) e il fare (il ripristino dei luoghi e della legalità) c’è di mezzo la realtà. E la realtà parla di decenni di inerzia che hanno caratterizzato la gestione di questo presidio. Il San Giovanni Bosco ha un futuro che passa dallo sconfiggere un vecchio modo di gestire la cosa pubblica. Un obiettivo che noi abbiamo intenzione di raggiungere. È una condizione imprescindibile. È una battaglia di civiltà, lunga e impegnativa, ma che deve essere affrontata. Abbiamo innescato un cambiamento che è soprattutto culturale, il resto verrà di conseguenza".

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