Napoli, scuole senza refezione scolastica e senza bidelli

Mancano i bidelli e i collaboratori: in molte scuole napoletane la refezione non parte. Le mense per i bimbi hanno aperto i battenti il primo ottobre scorso, ma sono numerosi gli istituti, soprattutto statali, che non offrono ancora il servizio. Il motivo è legato alla carenza di personale Ata e degli Lsu, i lavoratori socialmente utili, che garantiscono l'assistenza e la pulizia nelle strutture. Il Comune è pronto con le ditte che preparano i pasti, già aggiudicatarie dell'appalto l'anno scorso, a garantire la prosecuzione del servizio fino a dicembre. Ma non c'è il personale scolastico per mantenere aperte le aule il pomeriggio.
Refezione avviata a macchia di leopardo
Negli asili nido, nelle scuole dell'infanzia e nelle materne gestite direttamente dal Comune, il servizio nella maggioranza dei casi, assicurano da Palazzo San Giacomo, è già partito. Il problema, invece, riguarderebbe le scuole statali, non solo quelle per i bimbi piccoli, ma anche elementari, medie inferiori e superiori, dove si scontano le maggiori difficoltà. “Dal primo ottobre – spiega Diego Venanzoni, commissione Scuola – gli uffici comunali sostengono di essere pronti ad erogare il servizio, ma sarebbero le scuole a non esserlo. Ci auguriamo che questa situazione possa essere risolta quanto prima. Le famiglie non possono pagare i disservizi delle istituzioni. Contiamo poi che siano portate a termine le gare per l'affidamento della refezione a partire da gennaio 2020, per non doverci trovare scoperti l'anno prossimo”.
Bidelli e collaboratori scolastici sono in protesta
“Le richieste per attivare la refezione – commenta Claudio Cecere, presidente della commissione Scuola – vengono fatte direttamente dai dirigenti scolastici al Comune, nel rispetto dell'autonomia scolastica. Purtroppo, non avendo personale disponibile, molti istituti non hanno ancora avanzato la richiesta. Se nelle scuole non si fa la refezione, quindi, al momento, la responsabilità non è dell'amministrazione comunale. Tutte le gare per appaltare il servizio mensa per il 2019, infatti, sono andate a buon fine”. Alla carenza di personale si aggiunge anche la vertenza del Consorzio Manital, che si occupa dell'igiene delle scuole campane. Da mesi, infatti, i lavoratori stanno protestando per il saldo delle spettanze arretrate.
A Napoli 28mila bimbi all'anno mangiano a scuola
Sono oltre 28mila, intanto, i bambini napoletani che ogni anno mangiano a scuola. Il servizio mensa costa alle casse del Comune circa 16 milioni di euro all'anno, coperti per il 36% direttamente dalle famiglie. Il servizio è offerto dietro una tariffa, che prevede il pagamento di 15 euro per l'iscrizione a inizio anno, più il costo del singolo pasto consumato, che può variare da 0,75 a 4,70 euro, a seconda della fascia Isee di appartenenza. Il numero delle famiglie che usufruiscono delle mense comunali, però, negli ultimi anni ha registrato un calo continuo. Mentre l'evasione pesa ancora per circa un milione di euro all'anno.