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Napoli, sequestrato il centro commerciale cinese all’ingrosso: è abusivo

La Procura di Napoli ha disposto il sequestro del centro commerciale cinese “The The New Maxhao”, in via Gianturco: secondo gli inquirenti sarebbe stata cambiata la destinazione d’uso dell’area, inizialmente destinata ad attrezzature pubbliche e sui cui invece è stato costruito il centro, in cui operano circa 45 società.
A cura di Nico Falco
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Edificazione e lottizzazione abusiva, con un cambio di destinazione d'uso illecito che avrebbe portato a uno stravolgimento dell'assetto del territorio, in una zona che è un sito di interesse nazionale. Per queste motivazioni è stato sequestrato il centro commerciale all'ingrosso "The New Maxhao", in via Gianturco, di proprietà della Immobiliare MariaRosaria srl. Il provvedimento è arrivato al termine delle indagini della V sezione della Procura di Napoli, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Amato. Nel centro commerciale, gestito dalla società "The New Maxhao Srl", ci sono più di 45 società che operano nel settore dell'abbigliamento e dell'elettronica all'ingrosso, nella ristorazione, nei servizi di pulizia e di sicurezza.

Gli inquirenti, si legge in un comunicato firmato dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo e dall'aggiunto Sergio Amato, ipotizzano i reati di edificazione e lottizzazione abusiva nel periodo di tempo tra il gennaio e l'ottobre 2018. Nel provvedimento è imposta anche la chiusura ai locali: entro 40 giorni i commercianti dovranno rimuovere i beni che non rientrano "nell'ambito di applicazione del vincolo cautelare", ovvero svuotare gli ambienti di tutto quello che non è finito sotto sequestro.

Secondo quanto appurato nel corso delle indagini ci sarebbe stato un cambio di destinazione d'uso della zona, che era stata destinata ad attrezzature pubbliche e su cui invece è stato costruito il centro commerciale. Questa modifica, rilevano gli inquirenti, avrebbe procurato "uno stravolgimento dell'assetto del territorio preesistente" e un "aggravio del carico urbanistico riferito alla ‘zona industriale' della città" profondamente segnata "da fenomeni di dissesto ambientale", tra l'altro, per la legislazione vigente "sito di interesse nazionale".

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