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Napoli, sfondato il finestrino dell’auto di Luca Lotti dopo incontro per il Si al Refendum

“Inquietante che, tra tante auto lì presenti, siano state danneggiate quella del sottosegretario Lotti e del consigliere comunale Salvatore Madonna. Non vogliamo credere che si sia trattato di un atto premeditato o di un’intimidazione legata al referendum”, il commento della segretaria cittadina del Pd, Assunta Tartaglione. Ma le forze dell’ordine pensano si tratti di criminalità comune.
A cura di Enrico Tata
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Il finestrino dell'automobile del sottosegretario Luca Lotti è stato sfondato. Lotti, uno dei più fidati consiglieri di Matteo Renzi, aveva partecipato a un'iniziativa a sostegno del si al Referendum Costituzionale che si è tenuta all'istituto San Giovanni Bosco a Napoli. Al termine dell'incontro, il sottosegretario è andato a riprendere l'Audi con cui era arrivato a Napoli, parcheggiata in via Doganella, e si è accorto di quanto accaduto. Dalla vettura è stato rubato uno zaino con dentro oggetti di poco valore. Sull'episodio indagano i carabinieri.

"Il gravissimo episodio che ha coinvolto il sottosegretario Lotti ci lascia sgomenti e dimostra ancora una volta il clima di insicurezza che regna a Napoli", scrive in una nota il segretario regionale del Pd Campania, Assunta Tartaglione. "È inquietante che, tra tante auto lì presenti, siano state danneggiate quella del sottosegretario e del consigliere comunale Salvatore Madonna. Non vogliamo credere che si sia trattato di un atto premeditato o di un'intimidazione legata al referendum, ma in ogni caso resta un fatto intollerabile. Al sottosegretario Lotti e al consigliere Madonna va la nostra solidarietà e vicinanza. Sarà compito delle forze dell'ordine individuare i responsabili, ma nel frattempo sarebbe opportuno che chi amministra la città si assumesse le proprie responsabilità e attivasse politiche di contrasto a ogni forma di criminalità per mettere un freno a questo far-west indegno di una città e di un Paese civile".

Le forze dell'ordine – a quanto si apprende – procedono nelle indagini ipotizzando si tratti di criminalità comune che puntava a rubare uno zainetto custodito nella vettura.

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