Napoli si mobilita per Alessandro: “A un anno e mezzo ha l’Hlm. Ci serve un donatore di midollo”
Solo cinque settimane di tempo per salvarlo. È una vera e propria corsa il tempo per tentare di dare una speranza di vita al piccolo Alessandro Maria, nato un e mezzo fa da papà veneto e mamma napoletana, con i quali ha lasciato l'Italia per vivere a Londra. Alessandro è affetto da una linfoistiocitosi emofagocitica, comunemente conosciuta come Hlh, una malattia genetica rarissima che colpisce solo lo 0.002% dei bambini, e che non lascia speranze di vita senza trapianto di midollo osseo con un donatore compatibile in tempi rapidissimi, che fino ad ora i medici non sono riusciti a trovare. Ed è questo quello che i suoi genitori, Paolo Montresor e Cristina Console, hanno chiesto aiuto attraverso un appello su Facebook, che è diventato virale in pochi minuti e al quale la città di Napoli non è rimasta indifferente.
Nella città all'ombra de Vesuvio è stata organizzata una grande mobilitazione per sabato 27 ottobre. L'appuntamento è in piazza Trieste e Trento a partire dalle ore 09:00. Fino alle 19:00 ci sarà una raccolta di campioni salivari organizzata dall'Admo, l'Associazione donatori di midollo osseo per cercare Dna compatibili con quello del piccolo Alessandro Maria. Possono donare tutti coloro che abbiano un'età compresa tra i 18 e i 35 anni, che pesino più di 50 chili e che siano in buona salute. Il tam tam gira intanto anche nelle scuole superiori partenopee e tra i tifosi del Napoli. "Sono nato alla settimana n. 30 e, sebbene i dottori mi avessero già dato per spacciato, ho combattuto come un ariete (il mio segno zodiacale) contro una serie infinita di complicazioni per essere ancora qua", si legge nel post condiviso su Facebook dai genitori, che presentano così la storia del loro piccolo, già sopravvissuto ad una nascita prematura.
La loro disperazione li ha spinti a chiedere aiuto a quante più persone possibili, dal momento che in tutti i registri mondiali dei donatori non ce n’è uno che sia compatibile con le sue caratteristiche e bisogna trovarlo entro il prossimo 30 novembre. Infatti non solo Alessandro ha una malattia rarissima, ma ha anche un antigene altrettanto raro. A Londra, dove vive, i medici gli stanno somministrando un farmaco sperimentale, i cui effetti non si sa quanto possono durare. Il 50% dei bambini affetti da questa patologia in genere non riesce a superare il primo mese dalla manifestazione dei primi sintomi, mentre dei restanti circa un terzo presenta purtroppo dei problemi, spesso permanenti, al sistema neurologico-celebrale.