Tavolini gratis e ovunque per bar e ristoranti, il Consiglio comunale contro de Magistris
Tavolini gratis ai locali sì, ma con più paletti e regole per stabilire le aree dove posizionarli. Consiglio comunale spaccato sulla delibera della giunta de Magistris che esenta dal pagamento dell'occupazione di suolo pubblico ristoranti e bar a Napoli fino al 31 ottobre prossimo. Il documento, anticipato ieri da Fanpage.it, non è ancora finito, la bozza arriverà domani in commissione Commercio e Lavoro, presieduta da Vincenzo Solombrino, per essere discussa, prima di approdare in consiglio comunale per la votazione. Ma già non mancano i distinguo. L'orientamento prevalente tra i consiglieri comunali è favorevole alle agevolazioni per i commercianti, che hanno sofferto molto, e stanno ancora soffrendo, la crisi del Coronavirus. Ma anche a mettere dei paletti per l'installazione dei tavolini, per evitare il caos.
Il dibattito in consiglio: “Servono regole precise”
La delibera sui tavolini e le sedie di bar e ristoranti sarà discussa domani in commissione Commercio del Comune di Napoli, ma non mancano le polemiche. “Servono delle regole – spiega Marco Gaudini (Verdi), presidente della commissione Ambiente – altrimenti da una iniziativa positiva rischiamo che si arrivi al caos. Non possono essere i gestori a doversi autoregolare. Bisogna valutare caso per caso. Il senso deve essere contemperare le esigenze di tutti ed evitare che i commercianti in questi mesi patiscano per la drastica riduzione del numero dei posti a sedere a causa del distanziamento sociale, che potrebbe avere anche ricadute sull'occupazione. Ma non si può consentire una occupazione indiscriminata. Bisogna anche tutelare il decoro della città. Per evitare gli eccessi – prosegue – proporremo che gli spazi totali all'esterno non siano superiori a quelli che si avevano prima del Coronavirus. Se prima un locale aveva 30 sedute in totale, quindi, potrebbe averne magari 10 dentro col distanziamento e 20 fuori. È chiaro che poi bisogna valutare ogni caso. Dove ci sono spazi ampi e non si confligge con il vicinato magari si può pensare di occupare di più. La discussione è aperta, ma nei luoghi connotati da valore storico è meno praticabile. Non dobbiamo buttare via poi il lavoro importantissimo fatto in questi mesi sui dehors dal gruppo di lavoro della Facoltà di Architettura, Soprintendenza e Comune di Napoli”.
“La delibera così com'è non ci piace – afferma Matteo Brambilla, consigliere comunale M5S – Nessuno vuole andare contro la ripresa economica e le attività commerciali, ma non si può occupare tutta la città con i tavolini. Certamente non si possono mettere sulle strisce blu o sulle carreggiate dove passano le auto. Rischia di trasformarsi in una mossa pre-elettorale, che non terrà conto del decoro della città. Assieme ai Verdi, all'interno del documento presentato in consiglio comunale lunedì e poi non votato dall'aula, avevamo chiesto che i locali potessero mettere i tavolini fuori, ma fissandone il numero ai posti a sedere che avevano prima della pandemia. Abbiamo anche proposto in passato un emendamento che prevedeva un codice a barre e geolocalizzazione al quale non si è dato seguito. Proporremo degli emendamenti in aula alla delibera”.
“Siamo d'accordo ad esonerare dal pagamento della tassa di occupazione di suolo i locali per quest'anno – spiega Ciro Langella, consigliere del gruppo misto – è chiaro che se possiamo dare loro una possibilità di ripresa lo faremo. Ma sempre nel rispetto delle norme e della sicurezza. Non credo sia possibile mettere i tavolini sulle strisce blu, perché occorrerebbe un accordo con l'Anm, che perderebbe dei soldi dalla sosta, mentre sulla carreggiata ci potrebbero essere problemi di sicurezza. Certamente è giusto semplificare le procedure per le autorizzazioni, abbattendo i tempi della burocrazia”. Per Gabriele Mundo (Italia Viva), “l'economia ha bisogno di essere aiutata, perché il Covid19 non solo ha procurato tanta sofferenza, con malati e morti, ma ha anche danneggiato fortemente l'economia. Le attività commerciali come bar e ristoranti adesso rischiano il collasso, perché ci sono meno turisti, c'è il distanziamento sociale, mentre devono continuare a pagare canone di affitto e utenze. È giusto aiutarli, magari su alcune aree l'ampliamento dei tavolini si può consentire solo in alcuni orari. Ma va valutato caso per caso”.