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Ucciso e bruciato dal clan perché ritenuto pedofilo: dopo 2 anni un arresto

L’uomo fu “giustiziato” nel giugno 2015 perché ritenuto responsabile di violenza sessuale su un minore: due anni e mezzo dopo è stato individuato il responsabile dell’omicidio.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Due anni e mezzo dopo, c'è un possibile responsabile per la morte di Chafai AbdelmadiJ, il tunisino assassinato a colpi di pistola ed il cui corpo fu ritrovato bruciato ed abbandonato in una discarica. L'uomo fu ritenuto essere un pedofilo e per questo fu "giustiziato" nel giugno del 2015: il corpo venne ritrovato il giorno dopo dai Carabinieri nella discarica di San Pietro a Patierno.

Il responsabile sarebbe Salvatore Sembianza, già noto alle forze dell'ordine per precedenti penali e di polizia: su di lui ricadono le accusa di omicidio, porto e detenzione di arma da fuoco, distruzione e soppressione di cadavere. L'arresto è avvenuto stamattina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Sembianza è attualmente detenuto per altri motivi, ma ora è indagato anche per l'omicidio del cittadino marocchino, assieme ad un altro esponente del clan Mazzarella e già collaboratore di giustizia. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, la vittima fu ritenuta colpevole di violenza sessuale su un minore e per questo fu attirata con l'inganno in un'abitazione di Poggioreale, dove fu poi "giustiziato" con due colpi d'arma da fuoco alla testa, per poi essere bruciato e abbandonato nella discarica di San Pietro a Patierno.

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